Roma. Il Partito della Rifondazione Comunista – Sinistra Europea sarà in piazza sabato 5 ottobre per denunciare l’incostituzionalità del divieto di manifestare imposto alla Comunità palestinese. “Anche se ci sono stati slogan o comunicati discutibili da parte di singoli gruppi, ciò non giustifica un divieto di manifestazione. È legittimo sostenere la resistenza palestinese e, seguendo la stessa logica, si dovrebbero vietare anche tutte le manifestazioni a sostegno di Israele”, ha dichiarato Maurizio Acerbo, segretario nazionale del PRC.
Il PRC critica il governo Meloni per aver attaccato la libertà di espressione e manifestazione attraverso il disegno di legge sulla sicurezza, che Acerbo definisce come un tentativo di “criminalizzare la protesta popolare”.
Il Partito manifesterà per chiedere la fine dell’aggressione al Libano, il cessate il fuoco a Gaza, lo stop al genocidio in corso, il riconoscimento dello Stato di Palestina e una soluzione di pace fondata sul rispetto dei diritti del popolo palestinese. “Denunciamo il terrorismo di Stato di Israele e la complicità dell’Occidente in queste violazioni dei diritti umani. Chiediamo che l’Italia sospenda l’accordo di cooperazione militare con Israele e che l’Unione Europea faccia lo stesso con l’accordo di associazione, fino a quando non sarà posta fine all’occupazione illegale e saranno rispettate le risoluzioni ONU”, ha aggiunto Acerbo.
Il PRC ribadisce la sua posizione contro l’antisemitismo e ogni forma di razzismo. Acerbo ha precisato: “L’accusa di antisemitismo è strumentale quando viene rivolta a chi critica Israele e i crimini del suo governo fascista. Non possiamo accettare che l’antisionismo venga confuso con l’antisemitismo”. Il segretario ha inoltre ricordato che “in tutto il mondo ci sono ebrei che manifestano per la pace e contro il genocidio”.
Da oltre un anno, il PRC denuncia un vero e proprio genocidio del popolo palestinese e la sua disumanizzazione. “La condanna degli attacchi contro i civili non può cancellare il diritto alla resistenza di un popolo che, da decenni, subisce espulsioni, massacri, repressioni e occupazione illegale”, ha affermato Acerbo.
Il Partito scenderà in piazza “per la pace tra i popoli, per il cessate il fuoco e affinché si ponga fine alla strage di civili, donne, anziani e bambini”.
“Restiamo umani”, questo è l’ultimo appello del segretario Acerbo.