Nel corso della giornata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Teramo, in aggiunta ai servizi ordinari di controllo della città e delle frazioni limitrofe, hanno attuato un dispositivo straordinario composto da militari del Radiomobile, delle stazioni di Teramo, San Nicolò a Tordino, Torricella Sicura e Carabinieri della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile che hanno operato in abiti civili. I servizi si sono maggiormente concentrati nel centro città e nelle immediate periferie. Nel corso della giornata sono stati identificate 147 persone e controllati 78 mezzi. Sono stati ispezionati 10 pubblici esercizi.
A Piazza Martiri sono stati identificati dei giovani magrebini: nel corso dei controlli uno è stato sorpreso in possesso di una dose di hashish e pertanto segnalato alla Prefettura di Teramo quale assuntore di stupefacenti. Nella zona dell’anfiteatro romano, a seguito della segnalazione di un’auto parcheggiata da diversi giorni, i Carabinieri hanno rinvenuto una Fiat Panda rubata lo scorso maggio a Nereto. L’autovettura è stata restituita al legittimo proprietario. Nel corso del servizio i Carabinieri si sono intrattenuti presso alcuni uffici postali della città dove hanno preso contatti con diversi anziani per sensibilizzarli e metterli in guardia su tentativi di truffe che possono essere architettate nei loro confronti e nel contempo far sentire che i Carabinieri sono a loro fianco per proteggerli da tali aggressioni.
Tale campagna di sensibilizzazione che l’Arma di Teramo oramai persegue da diversi anni con varie iniziative divulgative dall’incontro nelle Chiese, nei centri di aggregazione, negli uffici postali, nelle riunioni condominiali e per ultimo con la pubblicità dei consigli antitruffa dei Carabinieri negli ospedali della provincia, dà sempre buoni frutti. Infatti è di ieri la notizia di una 74enne di Silvi Marina che ha sventato una truffa ordita nei propri confronti. La donna riceveva sulla propria utenza fissa la telefonata di un sedicente Carabiniere che chiedeva una somma di danaro per liberare il figlio trattenuto in caserma. La donna oltre a non abboccare chiamava con il cellulare il figlio che contattava i carabinieri veri che si precipitavano a casa della donna e dopo averla tranquillizzata davano avvio alle indagini.