Pescara. “La recente aggressione avvenuta all’ospedale di Foggia è solo l’ultimo di una lunga serie di episodi che attestano la vulnerabilità dei presidi sanitari e la mancanza di sicurezza per medici e infermieri.
Gli eccessivi tempi di attesa nell’erogazione delle prestazioni e le presunte o reali inefficienze del servizio non possono in alcun modo giustificare violenze e spedizioni punitive di questo tipo.
A colpire ormai non è soltanto la frequenza di simili episodi, divenuti ormai quotidiani, ma soprattutto la facilità con cui Pronto soccorso e presidi vengono violati da malintenzionati. Per cui occorre intervenire tempestivamente affinché il personale sanitario possa tornare a sentirsi sicuro nel proprio ambiente di lavoro.
Come dimostra quanto occorso ieri a Pescara, con il reparto di Oncologia trasformato in un campo di battaglia a seguito di un decesso di un paziente, anche l’Abruzzo non è immune da questa scia di prepotenze. Secondo il rapporto relativo all’anno 2023 dell’Osservatorio Nazionale sulla Sicurezza degli Esercenti le Professioni sanitarie e socio-sanitarie, sono ben 123 gli operatori vittime di aggressione, di cui 77 di sesso femminile e 46 di sesso maschile. Tra le figure professionali più colpite prevalgono medici e infermieri, mentre, per quanto concerne i luoghi interessati, 37 di tali aggressioni sono avvenute nel servizio psichiatrico, 18 nei pronto soccorso, 26 nelle aree di degenza, 15 negli ambulatori, 5 nei servizi per dipendenze, 3 sul territorio, 6 infine negli istituti penitenziari.
Le istituzioni, la politica e in primis le aziende ospedaliere hanno il compito di mettere in sicurezza quanti sono quotidianamente impegnati a garantire il diritto alla salute, anche per il bene dei pazienti, dato che, danneggiando le strutture e pregiudicando il normale operato del personale, le aggressioni rischiano di compromettere la continuità del servizio.
Per questo è giunto il momento che amministratori, Asl e forze dell’ordine si siedano attorno ad un tavolo a livello locale per individuare tutte le misure necessarie ad interrompere l’escalation di violenza e prevenire ulteriori episodi di questa natura. E occorre farlo subito, affinché l’accesso agli ospedali venga limitato solo a chi ne ha effettivamente bisogno e il personale sanitario non sia più chiamato, in aggiunta ai carichi di lavoro già estenuanti, ad assolvere a doveri di portierato.
La repressione, la procedibilità d’ufficio, pene certe, sistemi di videosorveglianza accurati, e presenza e vigilanza costante costituiscono senz’altro dei deterrenti importanti, ma accanto a ciò occorre anche tornare ad investire sulla sanità, affinché il servizio torni ad essere efficiente, con tempistiche di accesso e presa in carico dei pazienti accettabili”.
Cosi il vicepresidente del Consiglio regionale Antonio Blasioli, nel condannare gli episodi di violenza al personale sanitario.
Solidarietà bipartisan dalle forze politiche.“Massima solidarietà agli operatori sanitari, vittime venerdì mattina di un grave atto di violenza mentre stavano svolgendo il loro servizio all’interno del reparto di Oncologia dell’ospedale di Pescara. Ad aggredirli, alla presenza dei pazienti, un gruppo di 40 persone. Fatti del genere, diventati purtroppo sempre più frequenti in Abruzzo come nel resto d’Italia, non devono più accadere.
Le strutture sanitarie non possono diventare luoghi di scorribande. Non è accettabile che medici, infermieri e oss siano costretti a lavorare in un clima di terrore continuo. E’ pertanto, necessario, l’impegno di tutti e aumentare controlli e vigilanza”. Così i consiglieri regionali della Lega, Vincenzo D’Incecco e Carla Mannetti.
“Un grande ringraziamento – sottolineano – va alle forze dell’ordine che sono immediatamente intervenute, riportando la situazione alla normalità. Dobbiamo fare in modo, ripeto, che episodi come quelli di ieri non si ripetano mai più. Piena solidarietà a tutto il personale sanitario”.
Condanna anche della lista di opposizione in Consiglio comunale a Pescara Pettinari Sindaco: Ormai come accade un po’ in tutta Italia “afferma il Capogruppo della lista -Pettinari Sindaco- Massimiliano Di Pillo”, vigliaccamente 40 soggetti di etnia rom, ieri hanno assalito e devastato il reparto di oncologia dell’ospedale di Pescara, aggredendo chiunque gli si parasse davanti.
Infermieri, medici e paramedici, li abbiamo osannati durante la pandemia, glorificandoli per il loro coraggio, per la loro forza, per l’abnegazione al proprio lavoro, dimenticandoci il giorno dopo che questi sostantivi i sanitari se li meritano sempre, e comunque.
Bistrattati dalla loro azienda, fanno turni massacranti, prendendosi responsabilità enormi, con retribuzioni il più delle volte vergognose, e lavorando con mezzi vetusti, se non addirittura anacronistici.
“Come Capogruppo della lista Pettinari sindaco”, conclude il consigliere comunale Massimiliano Di Pillo, “a nome anche dei miei compagni di lotta, i consiglieri Caterina Artese e Domenico Pettinari, comunico la mia massima e incondizionata solidarietà, a tutto il personale sanitario dell’azienda ospedaliera di Pescara, augurandomi che i buoni propositi che arrivano dal governo nazionale, relativi a più presenza delle forze dell’ordine negli ospedali, abbiano applicazione immediatamente e non dopo che ci sarà scappato il morto.
Il proliferare della violenza e della sopraffazione, ci induce ad un’ampia e pesante riflessione, contemperata con la necessità impellente di avere maggior presenza delle forze dell’ordine anche nelle strade della nostra città”.