Pescara. Si chiama EUREMA, acronimo di “Europe Employs Abruzzo”, la nuova opportunità offerta dalla Regione Abruzzo. Utilizzando i fondi Erasmus e le risorse del Fondo Sociale Europeo Plus, la regione ha deciso di finanziare il progetto ideato dall’Università d’Annunzio, in collaborazione con gli atenei di Teramo e L’Aquila. L’amministrazione regionale ha stanziato quasi due milioni di euro dal Fondo Sociale Europeo Plus per finanziare borse di studio destinate alla realizzazione di tirocini.
I destinatari di questa iniziativa sono gli studenti abruzzesi, selezionati dalle università della regione, che potranno beneficiare di un contributo di 500 euro per sei mesi da trascorrere all’estero. A questo si aggiungerà un ulteriore contributo di 600 euro per altri sei mesi, da utilizzare per svolgere un tirocinio al rientro in una delle aziende del territorio regionale che aderiranno al bando di prossima pubblicazione. I contenuti di Eurema sono stati formalizzati in un protocollo d’intesa, discusso questa mattina dall’assessore regionale all’Istruzione, Roberto Santangelo, dal rettore dell’Università d’Annunzio, Liborio Stuppia, dall’Autorità di Gestione dei Fondi Fesr-Fse Plus, Carmine Cipollone, dal direttore del Dipartimento Lavoro e Sociale della Regione Abruzzo, Renata Durante, e dai rappresentanti degli atenei di Teramo e L’Aquila.
“La caratteristica distintiva di questo progetto – ha spiegato l’assessore Roberto Santangelo – è che gli studenti avranno l’opportunità di fare un tirocinio all’estero e di proseguire il loro percorso formativo al rientro con uno stage in una delle aziende abruzzesi. Questo permetterà di contrastare la fuga di cervelli all’estero e di contribuire allo sviluppo del nostro territorio. Inoltre, l’inserimento delle borse di studio nella programmazione del Fondo Sociale Europeo Plus intende sostenere gli atenei abruzzesi, evitando eventuali penalizzazioni.”
Il rettore della Unich, Liborio Stuppia, ha sottolineato il valore della partnership tra gli atenei regionali e la Regione Abruzzo: “Si tratta di un meccanismo virtuoso – ha affermato – che beneficerà non solo le università, ma anche la Regione e le aziende stesse, che avranno l’opportunità di avvalersi delle competenze acquisite dai giovani formati in eccellenti strutture estere.”