L’Aquila. Sono oltre 8mila le e-mail di protesta inviate dai cittadini a seguito dell’appello lanciato da LNDC Animal Protection e dalla Rete dei Santuari di Animali Liberi. Appello accolto e rilanciato anche da molti personaggi dello spettacolo, da Giorgio Panariello alla pagina di Sandra Milo gestita dalla figlia Azzurra. Le associazioni: “Ringraziamo tutti quelli che hanno scritto e chiediamo di non smettere di condividere la nostra battaglia, perché non è ancora finita. La Regione Abruzzo non accenna a tornare sui suoi passi e i cervi continuano a essere in pericolo, solo per favorire la lobby della caccia”
Pescara, 3 settembre 2024 – La Regione Abruzzo non fa alcun cenno a fare marcia indietro sulla scellerata decisione di uccidere 469 cervi, approvata dalla Giunta Regionale l’8 agosto scorso. Una scelta politica che ha tutto il sapore di un regalo alla lobby venatoria, dato che saranno proprio i cacciatori a occuparsi di questa mattanza versando i contributi previsti per ogni animale ucciso agli ATC (Ambiti Territoriali di Caccia) gestiti dai cacciatori stessi. In pratica, la Giunta di Marsilio sta consentendo ai lobbysti della morte di autofinanziarsi e al tempo stesso portare avanti il loro “hobby” distruttivo.
Questa presa di posizione ha scatenato l’indignazione di tutti i cittadini di buon senso, che hanno protestato in molti modi. LNDC Animal Protection e la Rete dei Santuari di Animali Liberi hanno lanciato un appello a tutta la cittadinanza per mandare e-mail di protesta alla Regione Abruzzo e, nel giro di pochissimi giorni, oltre 8mila persone hanno fatto sentire la propria voce e scritto all’amministrazione regionale. L’appello è stato raccolto e rilanciato anche da molti personaggi, da Giorgio Panariello alla figlia di Sandra Milo tramite la pagina della compianta diva, a Elisa D’Eusanio – star di Doc – Nelle tue mani, per citarne solo alcuni.
“Ringraziamo tutti quelli che finora hanno condiviso il nostro appello e hanno scritto al Presidente Marsilio e al resto dell’amministrazione abruzzese, ma la nostra lotta non è ancora finita. Dobbiamo andare avanti e continuare a farci sentire perché questi politici devono prendere atto che questa decisione va contro la volontà della maggioranza dei cittadini abruzzesi e italiani. Se la Giunta andrà avanti su questa strada sarà di fatto un’ammissione di favoritismo verso la lobby venatoria e di totale disinteresse di quello che invece vogliono i cittadini e, di conseguenza, gli elettori. È una vergogna con cui gli amministratori dovranno fare i conti e che nessuno dimenticherà facilmente. La popolazione di cervi presente in Abruzzo non giustifica una strage di questo tipo e, come abbiamo già fatto presente, si possono trovare soluzioni alternative e più rispettose dell’ambiente, della natura e degli animali. Basta la volontà di farlo. Noi, come sempre, siamo a disposizione per un confronto costruttivo ma fino ad oggi non abbiamo ricevuto alcun tipo di riscontro da parte della Regione Abruzzo”, fanno sapere Piera Rosati – Presidente LNDC Animal Protection e Sara D’Angelo – Portavoce Rete dei Santuari di Animali Liberi.