L’Aquila. Questa mattina mi sono recato a Roccamorice nell’area dove dovrebbe sorgere uno dei tre parcheggi di scambio previsti nell’ambito del progetto di valorizzazione turistica delle stazioni invernali Passolanciano e Majelletta.
Si tratta di un terreno di circa 10.000 mq che ospiterà 250 posti auto, consentendo ai visitatori di raggiungere agevolmente il bacino sciistico a bordo di navette, e scongiurando nei fine settimana invernali la chiusura delle strade a causa del grande afflusso di auto, delle ridotte dimensioni stradali e dei conseguenti ingorghi. Uno scenario ben noto e più volte denunciato dai sindaci della zona, costretti spesso, soprattutto la domenica, ad intervenire personalmente per bloccare i veicoli intenti a salire in quota e garantire la sicurezza della viabilità, ricevendo in cambio lamentele e improperi da parte dei visitatori. Disagi che determinano un danno d’immagine e contrastano evidentemente con la vocazione turistica del comprensorio.
Sul tema ho presentato un’interpellanza finalizzata a:
1) avere certezza dei tempi di realizzazione dell’opera affinché quella 2024/25 sia l’ultima stagione invernale contrassegnata da disagi;
2) avere rassicurazioni circa lo stanziamento, nel frattempo, di aiuti economici ai Comuni del bacino in vista della prossima stagione sciistica, così come fatto lo scorso anno grazie all’impegno del sottoscritto e al voto unanime del Consiglio regionale;
3) avere ragguagli circa il finanziamento del terzo lotto dei lavori indicato nella delibera regionale, considerato che la somma è inferiore rispetto al finanziamento Masterplan 2016.
In merito all’ultimo punto è bene fare un passo indietro e ricostruire l’intera vicenda. Parliamo infatti di una storia avviata nel 2016 con un finanziamento di oltre 20 milioni di fondi Masterplan disposto dal precedente governo regionale di centrosinistra.
Lo scorso 23 luglio, con una delibera l’Arap, cioè la stazione appaltante individuata dalla Regione Abruzzo, ha implementato l’incarico al progettista per la definizione della progettazione dei tre parcheggi.
Con questa nota non vogliamo rimarcare i ritardi né soffermarci sul fatto che a distanza di 8 anni ci troviamo ancora al primo stadio, ovvero quello della progettazione, perché sappiamo bene che dal 2016 al 2024 è successo praticamente di tutto. Si è passati dalla previsione di un solo parcheggio a Pretoro a ben tre parcheggi e si sono susseguite problematiche di ogni tipo. Tuttavia, dato che l’Arap, come anticipato, malgrado l’enorme lasso di tempo già trascorso, ha assegnato al progettista altri 30 giorni, vogliamo assicurarci quantomeno che la prossima stagione invernale sarà davvero l’ultima contrassegnata dai disagi suddetti, e quindi che i parcheggi di scambio saranno pronti per la stagione sciistica 2025/26, così da andare incontro alle necessità dei Comuni e dei fruitori del comprensorio.
Se i tempi verranno rispettati, i tre progetti saranno pronti entro la fine di agosto 2024 e quindi saranno pronti per essere messi a gara d’appalto, garantendo un buon margine per la realizzazione. Tuttavia c’è un aspetto economico del progetto complessivo che ci lascia perplessi.
Abbiamo visto infatti che i 20.200.000 euro che il centrosinistra stanziò nel 2016 per l’importante comprensorio turistico non hanno prodotto obbligazioni giuridicamente vincolanti nei termini e sono andate persi se non per la somma di 1.414.000 euro per le progettazione. Ma soprattutto, che la somma totale è inferiore nella ripartizione dei fondi FSC 2021-2027 di circa 5 milioni.
Entrando nel dettaglio, alla realizzazione delle tre aree parcheggio e alla demo-ricostruzione dell’immobile polivalente della Comunità montana, in località Passolanciano e nel comune di Serramonacesca, – per i quali la progettazione dovrebbe essere già terminata – sono destinati rispettivamente 6.210.000 e 1.800.000 euro. Per quanto concerne invece la realizzazione della seggiovia ad ammorsamento automatico tra la Maielletta e lo stazzo di Roccamorice, rispetto ai 16 milioni richiesti sono stati previsti solo 7.600.000 euro, per cui la differenza, oltre 8 milioni, sarebbe ora a carico della Regione.
Con la suddetta interpellanza vogliamo dunque capire cosa prevede attualmente quel progetto, se siano superabili le difficoltà tecniche, i vincoli e i pareri espressi, e soprattutto come la Regione Abruzzo intenda coprire la somma residua non rifinanziata di 8 milioni. Ad oggi, infatti, la somma finanziata in totale per le tre opere elencate ammonta a 15.610.000 euro, 5 milioni in meno rispetto allo stanziamento del 2016. Per quale motivo si è optato per questa riduzione? Senza contare che, a causa di inflazione e aumento del costo dei materiali, con quella somma sarà impossibile realizzare tutte le opere previste da progetto. Proprio per questo dalla Regione esigiamo chiarezza su tempistiche e interventi attesi, affinché il nostro bacino sciistico possa contare su un sistema di accesso sicuro e sostenibile ed essere finalmente all’altezza delle aspettative dei visitatori.