Teramo. L’assessore regionale alla Salute, Nicoletta Verì, ha visitato stamattina l’ospedale di Sant’Omero. A guidare la visita erano il direttore generale Maurizio Di Giosia, il direttore amministrativo Franco Santarelli, il direttore sanitario Maurizio Brucchi e il direttore medico di presidio Guido Angeli. Presenti anche il presidente della V commissione regionale Paolo Gatti e la consigliera regionale Marilena Rossi.
L’assessore si è in particolare soffermata in pronto soccorso e in radiologia, oggetto di cospicui investimenti, per poi incontrare tutto il personale. “Questo è un presidio importante,” ha dichiarato l’assessore al personale, “perché deve rispondere al grande problema della mobilità passiva: questa deve essere la sua vocazione. Proseguite, come state già facendo, nel dare risposte alla domanda di prestazioni per cui c’è maggiore lista di attesa.”
L’assessore ha anche comunicato il suo apprezzamento per i risultati raggiunti, citando ad esempio la Chirurgia, che nel 2023 ha eseguito 180 colecisti e 300 ernie inguinali, e l’Ortopedia, che ha impiantato 274 protesi nello stesso anno. “Dati addirittura in aumento,” ha informato, “secondo le proiezioni, nel 2024. Un esempio di recupero della mobilità passiva ma anche di incremento di quella attiva.”
Verì ha proseguito mostrando apprezzamento per l’impegno del personale: “Voi siete in prima linea, affrontate un momento critico alla soglia della riorganizzazione del sistema sanitario nazionale. Il ministero sta rispondendo infatti all’esigenza di cambiamento; quelli che sono gli indicatori presenti da anni non sono più sufficienti a rispondere alla continua riduzione di medici e alla necessità di avere strutture all’avanguardia. Penso all’informatizzazione, alla digitalizzazione, alla robotica. Il ministero è molto attento, a iniziare dalla questione delle liste di attesa.”
Di Giosia ha illustrato gli investimenti per le grandi apparecchiature, che ammontano a circa 2 milioni 252 mila euro. “A fine giugno sono iniziati i lavori per l’installazione della nuova Tac a 128 strati nel reparto di radiologia, nel seminterrato,” ha comunicato Di Giosia. “Il termine dei lavori è previsto a fine settembre. Il cronoprogramma prevede l’operatività della macchina dal 1° ottobre, compresa di collaudo e formazione del personale. Per evitare disagi e il prolungarsi delle liste di attesa abbiamo attivato una Tac mobile all’esterno dell’ospedale. Inoltre, la Asl sta aggiudicando in questi giorni i lavori di adeguamento della sala diagnostica 4 che, al posto del vecchio macchinario, ospiterà un moderno telecomandato.”
“La consegna dei lavori è prevista per la prima settimana di agosto, e la conclusione è prevista a fine settembre,” ha proseguito Di Giosia. “Più complessa è l’installazione della risonanza magnetica, acquistata con fondi Pnrr. I lavori inizieranno fra ottobre e novembre. Il macchinario andrà in un’area occupata attualmente dalla lavanderia, deposito biancheria e sede del 118. Sarà necessario prima spostare questi servizi e poi aprire il cantiere. E’ in corso una progettazione complessa: la risonanza va inserita in un edificio già esistente, che va modificato in maniera importante, abbassando ad esempio il pavimento di 15 centimetri e realizzando la cosiddetta ‘Gabbia di Faraday’ per l’isolamento del macchinario dalle onde radio esterne. Assorbendo anche molta energia, dovremo ristrutturare la cabina di alimentazione elettrica. La fine dei lavori è prevista a giugno 2025. Tutti questi importanti investimenti porteranno, nelle nostre aspettative, a un incremento delle prestazioni sia per i pazienti ricoverati che per quelli esterni, con riduzione dei tempi di attesa e un ulteriore innalzamento degli standard qualitativi diagnostici.”
Si è parlato anche dell’apertura del reparto di lungodegenza, previsto al terzo piano del presidio, tema molto caro all’assessore Verì perché offre risposte a quei pazienti che, conclusa la fase acuta, necessitano di un prolungamento dell’intervento assistenziale a causa di limitazioni funzionali che impediscono il rientro a casa. “La nuova unità operativa sarà dotata di 10 posti letto, determinando un incremento della capacità ricettiva totale dell’ospedale di Sant’Omero,” ha dichiarato Di Giosia.
“L’attivazione della lungodegenza offrirà benefici anche ai reparti per acuti, migliorando l’appropriatezza dei ricoveri, riducendo la degenza media e aumentando il turn-over dei pazienti su posto letto. Noi siamo pronti, anche perché l’adeguamento dell’area individuata necessita di minime opere strutturali e impiantistiche che saranno ripagate grazie al miglior utilizzo di risorse destinate ai ricoveri che la lungodegenza garantirà. Ma bisogna reperire il personale: sono necessari 6 infermieri e 8 oss, e per questo non prevedo difficoltà, ma sono necessari anche due medici. Questo è il nodo che bisognerà sciogliere vista la carenza a livello nazionale.”