L’Aquila. D’Alfonso, il giudice e la lista dei Templari, così il Fatto Quotidiano rivela l’inchiesta sugli elenchi di una loggia, la Suprema Militia Equitum Templi, dove tra i nomi ci sarebbe quello del candidato Pd alle regionali Luciano D’Alfonso e lo strano caso del magistrato che lo ha assolto dall’accusa di corruzione nel processo Ecosfera. Strano caso perché secondo il Fatto nell’elenco oltre all’ex sindaco di Pescara c’è scritto il nome di Angelo Radoccia, magistrato. Il punto è che l’unico Radoccia di cognome, magistrato di professione, in Abruzzo si chiama Italo ed è appunto il giudice che pochi mesi fa ha assolto D’Alfonso consentendogli di candidarsi con il Pd per la corsa all’Emiciclo. Il M5S sulla vicenda ha presentato un’interrogazione parlamentare e la polizia ha acquisito nei giorni scorsi i registri, trovati nel 2008, dei presunti adepti alla Suprema Milizia. La polizia giudiziaria si sta occupando del caso per dissipare qualsiasi dubbio sia sulla posizione di Radoccia, sia su quella, tutta politica di D’alfonso che, in queste settimane sembra sempre più lanciato verso la poltrona di presidente. Naturalmente sia Radoccia sia D’Alfonso negano l’appartenenza alla milizia. Un lungo articolo, quello del Fatto Quotidiano, destinato a far parlare ed animare il dibattito politico, con rivelazioni che lasciano perplessi e nella cui conclusione si legge: “se le verifiche porteranno a confermare l’adesione di Radoccia e D’Alfonso alla Milizia, il passo successivo sarà il trasferimento del fascicolo alla procura di Campobasso, competente per i magistrati abruzzesi, o una segnalazione alla commissione disciplinare del Csm”.