L’Aquila. Dalle note nate nel cortile di viale Campi Flegrei 55, “a Napoli il 55 è ‘a musica”, alle riflessioni sul conflitto generazionale, con gli anziani “che si lamentano del fatto che i giovani non hanno ideali né valori, niente in cui credere” e spesso “organizzano tavole rotonde ma il rimedio che viene fuori da questi simposi è peggiore del male”, per cui “attenti ai dotti, medici e sapienti”.
Un racconto biografico, al ritmo dei brani che hanno segnato decenni di grandi successi, quello del cantautore Edoardo Bennato che ieri sera all’Aquila, nell’ambito de “I Cantieri dell’Immaginario”, si è esibito in un concerto da tutto esaurito nello splendido scenario della Scalinata di San Bernardino rinnovando, dopo le collaborazioni del 2018 e 2019, il sodalizio musicale con i Solisti Aquilani, diretti da Maurizio Cocciolito.
Grandi eventi protagonisti della “notte magica” appena trascorsa in città, Capitale Italiana della Cultura 2026, che a 15 anni dal tragico terremoto ha celebrato la “Rinascita” assistendo contemporaneamente al coinvolgente concerto di Bennato e alla Partita del Cuore allo stadio Gran Sasso d’Italia – Italo Acconcia, che ha visto contrapposte le nazionali dei cantanti e dei politici per uno scopo benefico: sostenere con l’incasso il reparto di Pediatria dell’Ospedale San Salvatore dell’Aquila e dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma.
Entrambi gli appuntamenti portano la firma, alla Direzione artistica, del maestro Leonardo De Amicis, direttore musicale e dell’orchestra del Festival di Sanremo dal 2020 e direttore artistico anche della Perdonanza Celestiniana.
Per quanto riguarda i Cantieri dell’Immaginario, la rassegna estiva del Comune dell’Aquila proseguirà fino al 6 agosto, scandita da 34 eventi per 25 giornate di spettacoli, dalla musica classica, alla danza e al teatro, con concerti che vedranno la partecipazione dei grandi nomi del panorama nazionale, oltre a Bennato, anche Francesco De Gregori, Fabrizio Moro, Francesco Renga & Nek.
Biglietti sold out diversi giorni in anticipo per il concerto di Bennato, napoletano classe 1946, uno dei più importanti e celebrati cantautori italiani, sulla cresta dell’onda dal lontano 1973, quando pubblicò il suo primo album, “Non farti cadere le braccia”, per poi affermarsi con grandi successi che hanno segnato intere generazioni, dall’anima rock, ma con radici mediterranee, capaci di spaziare tra i vari generi, dal blues e folk alla musica classica e alla lirica.
Ieri sera, introdotte da aneddoti e riflessioni, ha proposto alcune delle canzoni più celebri – come L’isola che non c’è, Rinnegato, Un giorno credi, il Rock di Capitan Uncino, Lo zio fantastico – accompagnato da i Solisti aquilani, ensemble musicale di grande prestigio nazionale e internazionale, fondata nel 1968 a L’Aquila, con un repertorio che spazia dalla musica barocca a quella contemporanea.
“Sono nato in viale Campi Flegrei cinquantacinque – ha detto sul palco Bennato – Un numero che mi piace, che suona bene e che mi ha portato sempre fortuna. E ha portato fortuna anche a tutti i miei amici del cortile che mi seguono da sempre. In fondo era scritto nei numeri, nel destino. Pecché a Napule cinquantacinque è ‘a musica”.
La rassegna è organizzata in collaborazione con gli enti culturali del territorio finanziati dal Fondo Nazionale per lo Spettacolo dal Vivo (FNSV) – ovvero Teatro Stabile d’Abruzzo, Società Aquilana dei Concerti “Bonaventura Barattelli”, Gruppo Emotion, Teatro dei 99, I Solisti Aquilani, Istituzione Sinfonica Abruzzese, Teatro Zeta –, Accademia delle Belle Arti dell’Aquila e Conservatorio di Musica “Alfredo Casella”, con il coordinamento del TSA.