Pescara. Dalle liste di attesa alle pre-liste di attesa: si allarga la inchiesta della procura della Repubblica di Pescara, per ora contro ignoti e senza ipotesi di reato, su questa autentica piaga della sanità pubblica.
Le pre liste, considerate “pratica illegale” di cui farebbero uso tutte le Asl e difese in una nota dai quattro manager, rappresenterebbe uno strumento che peggiora, se possibile, ancora di più la situazione. E le indagini della polizia giudiziaria continuano a ritmo serrato sia con l’esame della copiosa documentazione sequestrata nel corso del blitz dello scorso 20 giugno nelle sedi della Asl, dell’assessorato e del dipartimento alla salute della Regione, che hanno la responsabilità diretta delle liste di attesa e dell’Agenzia sanitaria regionale, a cui da qualche mese la Regione ha affidato il compito di mettere in campo una strategia volta ad accorciare tempistiche delle visite.