L’Aquila. Un nuovo prezioso tassello si aggiunge al mosaico di un centro storico ancora spezzettato, grazie alla volontà e al coraggio del fotografo aquilano Roberto Grillo, che sta inaugurando fino alla serata di domenica il suo nuovo studio in Corso Vittorio Emanuele II. Più di un semplice fotografo a dire il vero: Grillo può essere oggi definito a tutti gli effetti un artista del panorama contemporaneo italiano. Trentacinque anni di esperienza alle spalle tra reportage, teatro, sport, paesaggistica e ritrattistica, fino alle foto di matrimoni e cerimonie. Il sisma del 2009 segna un solco profondo nella sua esperienza artistica, che lo porta ad esprimersi nell’innovativo linguaggio della “Fotografia Miopizzata”: lenti negative riproducono la miopia dell’autore, dando vita a fotografie “sfocate”, che mirano ad attraversare l’esperienza sensibile per giungere ad una realtà essenziale. Il nuovo stile costituisce quasi un rifugio, una protezione intima, e nasce dall’impossibilità di accettare la realtà così come si presenta. Nel suo nuovo studio, con tanto di cortile interno, sono esposti diversi lavori di questo tipo, insieme alla serie Rughe e Ruggine e Sangue, che mirano invece alla rappresentazione di una realtà cruda, dalle tinte quasi violente. Proprio nel cortile sta suonando un trio di clarinettisti, ad arricchire l’atmosfera di festa. Chiedo innanzitutto a Roberto da dove nasca la volontà di tornare in centro, nonostante gli affitti notoriamente alti, nonostante sia ancora un cantiere aperto: “A dire il vero volevo aspettare ancora un altro paio d’anni, perché non sembravano esserci le condizioni. Poi ho sentito una spinta veramente nata dall’animo. Ho avuto la fortuna di
incontrare la famiglia Lopardi, Riccardo e sua figlia Alessandra, che mi hanno cercato loro stessi e sono stati disponibilissimi. Bellissime persone, mi hanno fatto un’offerta che ritengo ragionevole: quindi da un’idea astratta è venuta fuori un’idea vera, in pochissimo tempo”. “Voglio sperare che questa mia esperienza possa fare da cassa di risonanza: spero nel mio piccolo, perché sono un piccolo anello della catena, di dare un contributo fattivo alle scelte di altri. E’ chiaro che io ho anticipato un po’ i tempi, forse un po’ troppo!”. Ma lo studio di Roberto Grillo sarà molto di più di un semplice studio fotografico: “Voglio lanciare l’idea della fotografia d’arte, utilizzando lo spazio anche come galleria d’arte fotografica, a partire da me, e magari allargando anche ad altri fotografi, con l’uso del cortile a livello culturale”. Quest’inaugurazione dimostra come la cooperazione di singoli cittadini, una famiglia volenterosa ed il coraggio di un individuo, possano fare davvero la differenza nel processo di ricostruzione. Grillo tiene a ribadirlo: “Si sono coniugati il mio desiderio, la mia idea, la mia forza nel fare, con, dall’altro lato, persone che sono proprietarie di uno stabile, che mi hanno permesso di dare vita ad un progetto: senza di loro non avrei fatto nulla”. @DiegoRenzi