Teramo. Il feretro di Marco Pannella è giunto nella sua città natale dove sarà tumulato, per desiderio dello stesso leader radicale, nella cappelle di famiglia accanto al padre e al nonno. Il feretro è arrivato durante la notte da Roma al Palazzo Municipale di Teramo in piazza Orsini dove è stata allestita la camera ardente. Ad attenderlo migliaia di persone che lo hanno accolto con un lungo applauso. Quando il carro funebre, all’una e un quarto, è arrivato nella piazza del municipio, a Teramo, tra due ali di folla è stato salutato dal sindaco di Teramo, Maurizio Brucchi, dal presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, dal rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico e dal parlamentare Paolo Tancredi. Un lungo abbraccio del sindaco con Laura Hart e Matteo Angioli. Il tempo di sistemare la bara sui treppiedi, coprirla in parte con la bandiera tibetana e sistemarci sopra le chiavi della città di Teramo, simbolo della massima onorificenza assegnata a Pannella dal consiglio comunale lo scorso 12 maggio, e poi via al flusso di cittadini, tanti, che nonostante l’ora notturna hanno comunque voluto salutarlo. Cinque minuti di preghiera, raccolto davanti alla bara, solo: il vescovo di Teramo, Michele Seccia, è stato tra i primissimi questa mattina, alla riapertura della camera ardente, a rendere omaggio alla salma di Marco Pannella. Cosa gli ha detto, nel momento in cui si è trovato di fronte a lui? “Che ero qui per fare una sintesi…”. Prima di lasciare l’aula consiliare, dove piano piano si fa sempre più intenso il flusso dei cittadini che si avvicinano per una visita al leader radicale, Seccia ha proferito poche battute, svelando una sorta di convivenza romana con Pannella, all’epoca degli studi universitari: “Sono vissuto nello stesso isolato, in via Santa Chiara 42 ha detto monsignor Seccia quando tra i miei studi di filosofia e teologia alla Statale di Roma, negli anni davvero ruggenti dopo il ’68, sognavo fare sintesi: ecco sono qui e ho fatto la mia sintesi, ognuno fa la propria. Ognuno sceglie ciò in cui crede, ma alla fine la verità si ritrova sempre”. A poca distanza dall’alto prelato, un altro prete ha fatto il suo ingresso in sala, don Aldino Tomassetti, parroco della Cattedrale. A fare gli onori di casa, da stamattina alle 7,00, il sindaco Maurizio Brucchi con la fascia tricolore e con lui anche il rettore dell’Università di Teramo, Luciano D’Amico. I picchetti d’onore attorno alla bara si danno il cambio: è stata la volta degli studenti dell’Università, poi dei carabinieri in uniforme, infine dei commessi della Regione Abruzzo. Dietro al feretro ci sono i gonfaloni, della Regione, della Provincia di Teramo, dei Comuni di Teramo e dell’Aquila (dove era stato consigliere comunale), dell’Università che gli ha conferito nel 2015 la laurea honoris causa in Scienze della Comunicazione, dell’ associazione Teramo Nostra di cui era socio onorario. Tra le bandiere c’è quella listata a lutto del Liceo classico cittadino, il Melchiorre Delfico. Alle 10 il musicista rom Santino Spinelli, in arte Alexian, suonerà alcuni suoi brani per l’amico Marco. Alle 14 le autorità porgeranno l’ultimo saluto a Pannella. Alle 15 il feretro abbandonerà la camera ardente e il corteo funebre raggiungerà, a piedi, Porta Reale, seguendo tale percorso: piazza Orsini, piazza Martiri della Libertà, via San Berardo, corso Cerulli, corso De’ Michetti, Porta Reale. Alle ore 16 la tumulazione nel cimitero urbano di Cartecchio.