Pescara. Misurare il grado di percezione della sicurezza dei cittadini di Pescara e raccogliere indicazioni, suggerimenti ed istanze da trasformare in azioni concrete: questi gli obiettivi dell’esperimento di ‘democrazia partecipativa’ che verrà promosso nell’ambito di una sinergia tra il Comune del capoluogo adriatico e il Dipartimento degli Studi Giuridici e Sociali dell’Università ‘d’Annunzio’. L’iniziativa prenderà vita prima dell’estate nell”Urban Box’ di piazza della Rinascita. Il progetto è stato presentato stamani in conferenza stampa; presenti il sindaco, Marco Alessandrini, ed il coordinatore dell’iniziativa, il professor Antonello Canzano. “Vogliamo mettere a disposizione un apporto scientifico al meccanismo di partecipazione spiega Canzano che ha dei parametri e criteri metodologici precisi. La democrazia è partecipativa o deliberativa, perché ci attendiamo delle istanze e suggerimenti che si possono raccogliere e trasformare in decisioni, o quantomeno in elaborazioni di politiche pubbliche legate alla sicurezza”. “Le dimensioni della sicurezza spiega il coordinatore del progetto sono tre: l’insicurezza civile che riguarda le forze dell’ordine, perché legata alla criminalità e ai reati; il disordine urbano, che nasce da inciviltà fisiche e comportamentali che deturpano l’ambiente, alterano il clima sociale; lo stress culturale, che fa riferimento al cambiamento del tessuto urbano, derivante da una condizione particolare, come l’immigrazione, o da fenomeni socio economici, come la perdita del lavoro e la segregazione residenziale”. “Posti i parametri prosegue vogliamo capire dai cittadini qual è il loro livello di disordine urbano e come pensano o propongono di risolverlo. All’Urban Box li incontreremo invitandoli a partecipare, faremo attività di informazione circa l’esperimento, come prevede la partecipazione informata. Al Comune consegneremo i risultati per tutte le valutazioni conseguenti”. “Un altro passo per attivare un percorso di partecipazione anche sulla sicurezza dice Alessandrini la democrazia ha bisogno della partecipazione. Dopo l’analisi delle paure dei pescaresi, abbiamo voluto avviare un nuovo percorso di partecipazione per capire ancora meglio quali siano le paure dei pescaresi. La paura è frutto della percezione della stessa. La realtà viene dai numeri; anche a Pescara i reati sono in diminuzione, un trend che va avanti da due anni, ma aumenta il sentimento di paura e di incredulità rispetto a tale dato. Noi vogliamo capire perché accade e cosa fare per migliorare la percezione di sicurezza, perché conoscere conclude il sindaco è sempre il modo migliore per avviare strumenti di amministrazione”.