Pescara. Tremila agricoltori e decine di trattori hanno assediato il centro della Città di Pescara per dire no ai centocinquantamila cinghiali stimati (ma sono sicuramente di più), liberi di devastare i campi e minacciare la vita degli automobilisti a causa dei ritardi nell’attuazione del piano regionale di contenimento. E’ quanto afferma la Coldiretti in occasione della mobilitazione regionale che si è svolta questa mattina bloccando di fatto il centro cittadino, colorato dallo sventolare delle immancabili bandiere gialle, come successo già in alcune regioni come Lombardia, Calabria e Sardegna, dove i problemi causati dalla fauna selvatica sono tanti e irrisolti.
A Pescara gli agricoltori di Coldiretti sono arrivati fin dalle prime ore di questa mattina, centinaia con i pullman organizzati per l’occasione, altrettanti con le auto o con i mezzi pubblici per ritrovarsi alle 9, come da programma, in Piazza della Repubblica. Da qui, un lungo corteo di persone su Corso Vittorio Emanuele, eccezionalmente chiuso alle auto, come non si vedeva da anni. L’ultima manifestazione di questa portata qualche agricoltore la ricorda, erano infatti gli anni 90.
“Il problema è serio, è arrivato il tempo delle risposte – ha detto al megafono Pietropaolo Martinelli, presidente di Coldiretti Abruzzo, inaugurando il lungo corteo di tutte le età che alle 10.00 in punto ha iniziato a sfilare nel cuore di Pescara con cartelli, fischietti e striscioni, seguito dai mezzi di soccorso e da una lunga processione di trattori, per chiedere un intervento immediato e necessario per contenere la popolazione dei cinghiali, ormai fuori controllo. Tutti muniti di cappellino, rigorosamente giallo, gli agricoltori hanno urlato –
anticipati dal ritmo dei tamburi – slogan come “Basta cinghiali!”, “Ne abbiamo i campi pieni”, “La sicurezza delle persone prima di tutto” suscitando la curiosità di tanti pescaresi a quali è stato consegnato un volantino con le motivazioni della mobilitazione. Un corteo rumoroso ma ordinato, anche grazie all’intervento delle forze dell’ordine che hanno scortato i manifestanti. “E’ necessario fare applicare subito a livello regionale le misure previste dal decreto interministeriale varato lo scorso anno per l’adozione di un Piano straordinario per la gestione e il contenimento della fauna selvatica incontrollata – ha spiegato Martinelli –
Chiediamo che, nel piano della Regione Abruzzo, venga previsto il coinvolgimento attivo dei proprietari e conduttori dei fondi muniti di licenza per l’esercizio venatorio e la costituzione di un corpo di Guardie volontarie, a livello provinciale, per colmare il deficit di organico della polizia locale con la possibilità di agire anche nelle aree protette”.