L’Aquila. “Questa presunta attenzione mediatica di cui parla il dottor Antonello Bernardi in qualità di direttore della U.o.s.d. di Riabilitazione nell’ex presidio ospedaliero di Collemaggio all’Aquila, in realtà non è mai esistita. Si tratta, invece, di una questione che è stata portata alla luce da questa segreteria provinciale, la stessa che ha messo il tutto sul tavolo della Direzione strategica della Asl aquilana in tempi non sospetti. Nessuno dei diretti interessati ha mai protestato pubblicamente sullo stato vergognoso in cui si trova la struttura, nessuno ha mai informato l’opinione pubblica e non c’è traccia di tutto questo neanche nei sit-in di politici e sindacati tanto preoccupati per la sanità pubblica locale”.
Torna a parlare Marcello Vivarelli, segretario provinciale del sindacato Confsal dell’Aquila, sul caso, di cui si è occupato il quotidiano online AbruzzoWeb.it, della struttura di legno nell’ex presidio ospedaliero di Collemaggio che da anni ospita il Centro di riabilitazione territoriale ex articolo 26, struttura di cui si sono lamentati alcuni utenti e sulla cui difesa, dopo un primo intervento con il quale Vivarelli ha sottolineato, tra l’altro, la necessità di spostare il servizio in una sede considerata adatta e l’interlocuzione “proficua” con i vertici Asl per risolvere il problema, si è espresso Antonello Bernardi, che della Unità operativa semplice di Dipartimento (U.o.s.d.) è direttore.
Sul caso, inoltre, è intervenuto anche Francesco De Santis, assessore comunale aquilano e portavoce della Lega in Abruzzo, che si è scagliato contro manager della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila, Ferdinando Romano, scelto e riconfermato in quel ruolo tra i nomi proposti in seno alla maggioranza di centrodestra in Regione Abruzzo, e la riconfermata assessora regionale alla Salute, Nicoletta Verì, in quota Lega fino alla passata legislatura ed oggi tra le donne di fiducia del governatore Marco Marsilio, di Fratelli d’Italia.
“Sto notando – continua Vivarelli – che, dopo che alcuni utenti hanno deciso di dire la loro sui mezzi di informazione, che la ‘partita’ viene giocata politicamente ed usata come possibile merce di scambio per quanto riguarda le scelte e le nomine a livello regionale, mentre questa segreteria è impegnata, come sempre pancia a terra, a risolvere il problema e a tenerlo fuori da qualsiasi tipo di strumentalizzazione. Non si capisce, inoltre, come possa il dottor Bernardi parlare dell’ex presidio ospedaliero di Collemaggio come se fosse una sorta di luogo sicuro in cui si può addirittura godere di parcheggi a raso e di biodiversità e non un posto abbandonato e insicuro in cui sono avvenuti furti ed aggressioni e nei quali si verificano episodi di spaccio di droga. Il direttore della U.o.s.d., poi, non può non sapere in quale stato si trovano i vicini terminal di Collemaggio e l’area della Villa Comunale, che, come tutto il centro storico di cui egli stesso parla nella risposta a chi come il sottoscritto crede che la struttura vada spostata, è preda di bande di delinquenti, anche armati, soprattutto extracomunitari, tra i quali molti minori non accompagnati. Il che rende non attinente alla realtà tutto il discorso del dottor Bernardi sulla bellezza del centro storico aquilano, che tutti ci auguriamo possa tornare ad essere vivibile e sicuro, ma sulle cui reali condizioni non è possibile tacere, basti pensare alle risse, agli accoltellamenti e addirittura all’omicidio in Via Fortebraccio, che da Collemaggio dista pochi minuti a piedi”.
“Non va poi dimenticato che anche gli altri servizi sanitari a Collemaggio hanno bisogno di essere spostati in sedi migliori, ma la delicatezza dell’ex articolo 26 in questo momento ha la priorità, essendoci di mezzo anche minori che necessitano di serenità, sicurezza e privacy, elementi che purtroppo non hanno riscontro nella struttura di legno ormai fatiscente e nell’area in cui si trova – conclude Vivarelli –. In tale contesto, la Direzione strategica della Asl 1 sta dimostrando di voler voler continuare a risolvere le problematiche che questa segreteria fa emergere, in questo caso con l’obiettivo di utilizzare spazi adatti da noi già individuati e proposti e già nella disponibilità dell’Azienda. A tal proposito, non vorrei che dietro la richiesta di avere altri spazi avanzata dal dottor Bernardi, si nasconda un possibile aggravio di spese, difficilmente reperibili alla lue delle recenti decisioni in ambito regionale sui tagli alla spesa sanitaria”.