L’Aquila. Il presidente del Consiglio regionale, Giuseppe Di Pangrazio, ha portato l’ultimo saluto a Marco Pannella, il leader dei radicali italiani nato a Teramo e morto dopo una lunga lotta contro la malattia. Di Pangrazio ha voluto testimoniare personalmente la vicinanza dell’intero Consiglio regionale dell’Abruzzo all’uomo politico ed alla sua famiglia, recandosi ieri a Roma nella sala Aldo Moro di Montecitorio dove e’ stata aperta la camera ardente. In segno di profondo rispetto al grande uomo politico che fu tra l’altro consigliere regionale all’Emiciclo nel corso della Quinta Legislatura e consigliere comunale dell’Aquila nel 1990, il presidente del Consiglio regionale ha disposto la presenza nella sala Aldo Moro del gonfalone della Regione Abruzzo.

“Ho sentito forte il calore ed il dispiacere delle persone che hanno vissuto piu’ a stretto contatto con Marco Pannella, ed ho avvertito davvero la sensazione che tutti abbiamo perso un grande uomo – e’ il commento del presidente Di Pangrazio di ritorno da Roma – Una figura, quella di Pannella, che attraverso le sue battaglie ha dimostrato a tutti quanti noi che bisogna credere nelle idee e portarle avanti anche a costo di farne un motivo della propria esistenza. In questa sua ostinazione ho sempre visto molto del carattere degli abruzzesi, di persone forti e testarde ma anche schive e libere di pensiero. Marco Pannella e’ stato un grande uomo e la sua immagine restera’ per sempre legata alla nostra Regione, che in vita gli ha riconosciuto merito con l’assegnazione della medaglia Aprutium”. Il presidente Di Pangrazio partecipera’ ai funerali che si svolgeranno domani nella citta’ di Teramo.
L’ultima volta lo incontro’ qualche giorno dopo il suo 86esimo compleanno, il 2 maggio scorso, per consegnargli la pergamena con la cittadinanza onoraria di Teramo e la chiave della citta’. “Mi disse ‘e’ falsa e so anche chi l’ha falsificata’, ma era commosso, felice”. Così Maurizio Brucchi, sindaco della citta’ abruzzese che ha dato i natali a Marco Pannella e’ tra i primi a visitare la camera ardente del leader radicale allestita nella sala ‘Aldo Moro’ di Montecitorio. “Ho saputo che Marco ha portato con se’ in clinica la chiave della nostra citta’”, aggiunge conversando con i cronisti, l’ultimo gesto d’amore per la sua terra, nella quale da domenica pomeriggio riposera’ accanto ai suoi familiari. “Veniva spesso, e ogni volta che si sedeva al caffe’ ‘Grande Italia’ in centro. Era un via vai di persone. Parlavamo per ore”. Dopo la cittadinanza onoraria (“che Pannella accolse con emozione, quando lo chiamai per dirgli che volevo proporla al Consiglio comunale mi disse di non meritarla”, racconta ancora Brucchi), Teramo pensera’ di intitolare anche una strada al politico scomparso. Dopo il funerale laico in piazza Navona a Roma, il feretro sara’ portato in citta’. La camera ardente in Municipio rimarra’ aperta dalla notte fino alle 15, poi ci sara’ la tumulazione al cimitero.