Pereto. Come ogni anno l’Università della Terza Età “Piana del Cavaliere”, con sede in Pereto, chiuderà con grande solennità e partecipazione il calendario delle proprie attività culturali. Dopo una nutrita serie di interessanti conferenze sui più disparati aspetti del sapere (arte, letteratura, storia, filosofia, fotografia ecc.), sabato 15 giugno alle ore 18.00 presso la Sala polifunzionale comunale di Pereto, ex Chiesa di S. Antonio, il prof. Marcello Tagliente terrà una lezione storico-scientifica dal titolo “Il nettare degli dei. Il vino nell’antichità. Gilgamesh, Osiride, Dioniso e altre storie di uomini e di dei”.
Naturalmente il tema sarà affrontato dal punto di vista storico, letterario, artistico, archeologico e avrà anche un interessante risvolto regionale sul nostro Abruzzo poiché la nostra Regione ha sempre fornito e fornisce “il nettare d’Abruzzo” in ogni parte del mondo. Marcello Tagliente, archeologo, nella sua attività professionale all’interno del Ministero della Cultura, tra l’altro, ha coordinato numerose campagne di scavo in Magna Grecia, ha allestito e diretto diversi musei e ha organizzato importanti mostre in Italia, in Europa, nell’America del Nord e in Cina.
È autore di diverse pubblicazioni scientifiche su riviste italiane e internazionali. Tra i suoi studi, un’attenzione particolare è stata riservata all’adozione del banchetto, del simposio e del consumo del vino, quali simboli di potere per le aristocrazie magnogreche e italiche tra VII e IV secolo a.C. A Pereto nella serata del 15 giugno presenterà, sulla base delle fonti letterarie e archeologiche, un excursus sulla coltivazione della vite e sulle valenze ideologiche che il vino ha assunto nel bacino del Mediterraneo, a partire dalle più antiche attestazioni presenti nella Bibbia e nell’antico Egitto, sino alla sua progressiva diffusione in Grecia, in Magna Grecia e, di seguito, a Roma.
A conclusione del suo intervento, un approfondimento specifico sarà riservato alla diffusione della vite e alla produzione del vino in Abruzzo a partire dal periodo romano (con un doveroso richiamo alla figura di Ovidio, sempre profondamente legato alle sue origini abruzzesi) sino ad arrivare alle attuali e importanti produzioni, che tanto contribuiscono alla promozione di una regione, come l’Abruzzo, caratterizzata anche da straordinari valori culturali e paesaggistici, in ambito nazionale e internazionale.