L’Aquila. “Sindaco e Giunta procedono con spregiudicatezza attivando un continuo “braccio di ferro” da cui escono sempre perdenti. – così l’On.Stefania Pezzopane ha aperto la conferenza stampa delle opposizioni – Ignorano le procedure e le leggi, sfuggono alla voce delle opposizioni, dei sindacati e a quella dei cittadini lesi nei loro interessi e costretti a ricorsi amministrativi. Cosi facendo, Biondi ha cumulato in poche settimane una serie di clamorose bocciature da parte di TAR e Consiglio di Stato che denotano una modalità di governare autoreferenziale e improduttiva” dichiara la Pezzopane.
“I disagi ai cittadini, la farraginosità di certe procedure con i relativi contenziosi, costano e tolgono risorse umane e finanziarie ai bisogni della popolazione. Abbiamo voluto un consiglio comunale straordinario per affrontare e dare soluzione alla clamorosa vicenda della funivia dove i ricorsi del Comune sono stati bocciati da TAR e Consiglio di Stato. Ma vergognosa bocciatura anche sulla nomina del Comandante della Polizia Municipale, sulla cooprogettazione sociale, sulla autonoma sistemazione e poi l’ultima, sulla movida e la musica alta. Una vergogna che chiede un netto cambio di passo”, conclude l’On. Pezzopane.
Il consigliere Paolo Romano (L’Aquila Nuova) ha proseguito “ Le sentenze di queste ultime settimane confermano la mediocrità dell’azione amministrativa di questa Giunta e danno la dimostrazione che l’opposizione aveva ragione a monitorare costantemente alcune loro decisioni attraverso continue richieste di commissione di vigilanza e controllo”, afferma il consigliere.
“Dispiace costatare che come al solito a farne le spese sono i cittadini, quegli stessi che hanno dovuto per forza di cose ricorrere in giudizio per vedersi riconosciuti dei diritti; questo stato di cose mina la credibilità dell’Ente comunale e crea ancora più distanza tra la cittadinanza e l’istituzione pubblica.
Ma il dato che emerge è ancora più gravoso se si considera la moltitudine di delibere con le quali la Giunta autorizza a resistere in giudizio: parliamo di esborso di soldi pubblici e della chiara dimostrazione di come stia venendo meno il dialogo costruttivo tra l’amministrazione e il cittadino che dovrebbe essere alla base di ogni azione messa in campo”, continua Romano.
“La prescrizione dell’autonomia sistemazione che grava sui cittadini per colpa dell’inerzia dell’amministrazione comunale e dello smantellamento dell’ufficio recupero CAS; la mancanza del comandante della Polizia Municipale su cui dovrebbe ruotare parte della strategia comunale sulla sicurezza cittadina; la co-progettazione strumento fondamentale per i servizi a bassa soglia d’intensità e non per quelli ad alta soglia quali la gestione dell’ADI, dell’assistenza scolastica qualificata, della gestione del servizio diurno per l’alzheimer, un impianto fonometrico in grado di monitorare le deroghe e il rumore in centro storico, sono tutti aspetti da noi sempre denunciati. Avrebbero potuto ascoltarci.
Purtroppo anche davanti a sentenze chiare che li vede soccombenti, questa classe dirigente continua a mostrare i muscoli senza cambiare rotta pensando a colpire solo l’opposizione”, conclude il consigliere.
Ed il consigliere Stefano Palumbo (Pd) ha aggiunto “Sembra un far west, non si rispettano le leggi, si inventano norme ad personam, si fa finta che non ci sia uno stato di diritto e cumulano così figuracce continue. Ma intanto le questioni da affrontare stanno ferme ed altre vengono complicate dalla mala gestione. In Commissione di garanzia più volte abbiamo affrontato queste tematiche, segnalando gli errori e le illegittimità e cercando di far cambiare atteggiamento all’amministrazione. Ma Biondi e la Giunta preferiscono aggredire, pure se hanno torto, e TAR e Consiglio di Stato li bastonano. Tutto ciò deve finire.”
Anche il consigliere Gianni Padovani (L’Aquila Nuova) è intervenuto “I fatti evidenziati dimostrano come l ‘amministrazione comunale continui ad inciampare volendo inciampare. Già mesi addietro parlammo, a proposito di questa vocazione autolesionistica del Comune, di “ceffoni istituzionali”. Ne sono arrivati ancora, di ceffoni, dalla funivia, alla polizia municipale, all’autonoma sistemazione, eccetera…l’elenco sarebbe troppo lungo per citare tutti gli svarioni del governo cittadino. Eppure per evitare questa sequenza incredibile di brutte figure, oltre che di costi aggiuntivi per i cittadini, basterebbe rispettare due condizioni.
La prima condizione è tanto ovvia che non dovremmo neppure ricordarla: l’amministrazione dovrebbe semplicemente rispettare la legge, come eclatante nel caso del comandante della polizia municipale laddove da anni ripetiamo che il Comune avrebbe perso in ogni grado di giudizio nella difesa di atti palesemente illegittimi.”
Il consigliere Padovani prosegue: “la seconda condizione è il rispetto del principio della programmazione. Ma il Comune dell’Aquila non fa programmazione, in nessun campo, e vive alla giornata perseguendo obiettivi temporanei, contraddittori, confusi, con il risultato, palesato anche da ultimi accadimenti, di un’azione amministrativa inefficace oltre che inefficiente.
Basterebbe rispettare la legge e seguire la logica della programmazione, come fanno tutti i comuni ben amministrati, ed oggi non saremmo qui a parlare degli ennesimi “ceffoni istituzionali” che tanti danni stanno arrecando alla nostra Città”, conclude Padovani.
Ha poi affermato la consigliera Simona Giannangeli (L’Aquila coraggiosa) “ L’ultima pronuncia del Tar che ancora una volta rileva l’illegittimità di una delibera comunale conferma la cifra di assoluta inadeguatezza e di errate valutazioni da parte del governo comunale. Atti amministrativi illegittimi provocano altresì danni ingenti agli interessi di questa comunità. Sono azioni scellerate e dannose. Auspico che diventi sempre più evidente la spavalderia e la superficialità di chi governa la città,” conclude la consigliera.