Chieti. Dopo un presidio permanente di 53 giorni, che dura dal 22 marzo scorso, giunge una buona notizia per i lavoratori della Thales di Chieti al termine di un incontro nella sede di Confindustria Chieti-Pescara fra azienda e sindacati. Dei lavoratori: 24 passeranno alla newco Starmille, formata per metà dalla stessa Thales Italia, per metà da una società malese. Altri 62, invece, passeranno nell’organico a disposizione della Tekne, dell’imprenditore Ambrogio D’Arrezzo, società con sede a Poggiofiorito, che si occupa di elettronica e cablaggi, ricambi, autobus, veicoli da cantiere. L’azienda, inoltre, ha previsto incentivi per chi voglia trasferirsi in Toscana o Lombardia e proseguire la carriera in Thales. Un finale positivo arrivato dopo oltre 50 giorni di presidio permanente, una vertenza durissima, segnata da alti e bassi, svolte vicinissime e infine disattese, una trattativa faticosa che è terminata nel migliore dei modi. Ma soprattutto segnata dalla solidarietà generale, dai cittadini all’arcivescovo Bruno Forte. Un primo accordo, con l’impianto generale, era stato siglato mercoledì sera, nella sede del ministero dello Sviluppo Economico e i dettagli si sarebbero dovuti discutere il giorno successivo. Ma a quel vertice, in Confindustria, i vertici Thales non si sono presentati, i sindacati hanno abbandonato il tavolo e c’è stato il rischio che tutto saltasse a pochi passi dall’arrivo. Fino alla nuova convocazione, quella decisiva, per venerdì pomeriggio. Garantite le mansioni dei lavoratori, il quadro economico, il piano industriale delle due nuove realtà che andranno ad acquisire la realtà teatina di Thales.