Lanciano. “Continua la “marsilizzazione” dell’Abruzzo su asset strategici per portarli altrove, come la Sangritana. Sorrido nel ricordo del consiglio comunale di Lanciano, diversi anni fa, ad Aprile 2015, dove fui chiamato, da sottosegretario ai trasporti, a rispondere in Consiglio della mia riforma dei trasporti.
Ricordo cosa all’unanimità, quindi destra e sinistra, approvò il Consiglio comunale di Lanciano:
«impegna il sindaco, nell’interesse della comunità di Lanciano e del territorio, a farsi portavoce di tali istanze nelle sedi istituzionali competenti e in primis con la Regione, al fine di consentire la realizzazione delle iniziative e dei progetti indicati che avranno una ricaduta reale sulla qualità della vita dei cittadini di questa comunità e renderebbe concretamente strategico il ruolo della Fas nel nuovo contesto del trasporto intermodale; porre in essere tutte le azioni volte al mantenimento degli attuali livelli occupazionali e della sede di lavoro; intervenire presso la Regione Abruzzo affinché si costituisca un tavolo politico-istituzionale di concertazione che include il Comune di Lanciano per tutelare l’autonomia gestionale e finanziaria della divisione trasporto ferroviario»
Ora il centrodestra dove è andato a finire? Pari pari – riprende D’Alessandro – oggi il consiglio comunale potrebbe pretendere le stesse cose, ma con sostanziali differenze: io gli impegni assunti li ho mantenuti: funzione strategica della Sangritana, guida a Lanciano, passaggio di tutto il commerciale a Sangritana, cioè commerciale ferro e commerciale gomma. Poi arriva il centrodestra e riporta in Tua il commerciale gomma, apre alla vendita delle quote, non elegge un lancianese o del territorio alla sua guida, cosa mai accaduta”
“Dietro il cambio di vertice di Sangritana – accusa D’Alessandro – c’è molto di più e non è solo una questione di svendita della proprietà pubblica, ma un disegno preciso. Io non ho mai consentito che sul binario regionale entrassero altre compagnie. Tecnicamente si chiamano relazioni. Se vendi le “relazioni” ad altri anche altri operatori possono fare il servizio cargo-merci a favore dell’area industriale della Val di Sangro. Sono abbastanza certo che il prossimo passo sarà fare entrare Trenitalia Cargo dentro la Val di Sangro e finisce la storia di Sangritana, potere decisionale e strategie saranno altrove”
“Sono sempre rispettoso della democrazia – conclude D’Alessandro – ma chi ha riconfermato Marsilio anche a Lanciano ora dovrebbe solo chiedere scusa”. Lo afferma in una nota Camillo D’Alessandro, presidente regionale di Italia Viva, già sottosegretario ai trasporti che varò la fusione e la nascita di TUA.