L’Aquila. Agli esiti delle attività investigative del NIPAAF dell’Aquila, la Procura della Repubblica presso il Tribunale dell’Aquila ha emesso un decreto di perquisizione e sequestro a carico di un dipendente del comune dell’Aquila. Sotto la lente dei Carabinieri Forestali l’indebito utilizzo, in più occasioni di carte carburante di proprietà del comune al fine di effettuare rifornimenti in automezzi personali.
Le indagini, avviate nel mese di Marzo 2024, delegate dalla Procura Aquilana e condotte dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale, Agroalimentare e Forestale (NIPAAF) del Gruppo Forestale di L’Aquila, con il supporto della sez. di PG aliquota Carabinieri della Procura hanno permesso di accertare come il dipendente comunale B.L. di anni 36 abbia effettuato in più occasioni un indebito utilizzo di carte carburante di proprietà del comune dell’Aquila. Nel corso di circa un mese durante il quale gli investigatori hanno tenuto sotto controllo l’impianto di distribuzione carburanti attraverso l’utilizzo di microcamere, l’indagato ha effettuato tredici rifornimenti utilizzando ogni volta per ogni scheda tutto il credito giornaliero massimo consentito pari a 40 euro. I prelievi di carburante, venivano effettuati in un impianto di distribuzione convenzionato con il comune ubicato in l’Aquila in viale Gran Sasso nelle ore e nei giorni quando era assente il titolare dell’impianto mediante modalità self-service. Lo stesso impianto era sprovvisto di autonomo impianto di video sorveglianza. È probabile che proprio l’assenza delle telecamere di sorveglianza abbia spinto l’indagato ad approfittarne pensando di non essere scoperto. A monitorarlo invece c’erano le microcamere dei Carabinieri. I prelievi venivano effettuati mediante l’utilizzo di due schede attraverso le quali ogni giorno potevano essere prelevati fino ad un massimo di 40 euro. Le schede indebitamente utilizzate di proprietà del comune erano entrambe associate ad automezzi che già da diversi mesi non erano più in carico al comune dell’Aquila in quanto dismesse dal parco auto. È stato proprio quest’ultimo particolare ad allertare i dirigenti comunali e a far partire una verifica interna che sfociava nel deposito di apposita denuncia alle forze dell’ordine. Partivano così le indagini che nel giro di un mese hanno dato un’identità al presunto autore dei prelievi abusivi. Alla luce di tutti gli elementi raccolti precisi e concordanti e dei riscontri effettuati dai Carabinieri Forestali al momento della notifica dei decreti di perquisizione personale, locale e domiciliare da parte dei Carabinieri Forestali, l’indagato ha subito consegnato ai militari operanti le due schede carburante utilizzate per gli indebiti utilizzi. Le due autovetture utilizzate e illecitamente rifornite dall’indagato sono state altresì sottoposte a sequestro come disposto dall’Autorità Giudiziaria per procedere alla comparazione con i fotogrammi estrapolati dalle immagini riprese dalle telecamere.
Per il principio della presunzione di innocenza, la colpevolezza delle persone sottoposte ad indagini in relazione alla vicenda sarà definitivamente accertata solo ove intervenga sentenza irrevocabile di condanna.