L’Aquila. Ha preso ufficialmente il via, nei giorni scorsi, il cantiere per la realizzazione dei sottoservizi nella zona di San Marciano, nel centro storico dell’Aquila. Si tratta del lotto n.2 del secondo stralcio, che include una vasta area che si estende da Piazza San Marciano fino a costeggiare, a sud, un tratto di via XX Settembre, a ovest via Roma e a nord fino a ridosso di via Garibaldi.
Considerati la più importante opera pubblica del post-terremoto, i sottoservizi sono costituiti da un tunnel ispezionabile all’interno del quale corrono i principali servizi come le reti idriche e fognarie, elettriche e di telecomunicazione. Questo permette facilità d’intervento e ottimizzazione dei costi, considerando che non sarà più necessario effettuare scavi con compromissione di pavimentazioni in caso di guasti o manutenzione, oltre a migliorare l’estetica della città considerando che tutti i cavi vengono interrati. Il lotto “San Giovanni-San Marciano” prevede una spesa di 7,6 milioni di euro, è stato aggiudicato alla Rete temporanea d’imprese (Rti) costituita da Conscoop (Consorzio di cooperative di produzione e lavoro) come mandataria e Beccaceci Srl come mandante e la durata prevista dei lavori è di 30 mesi. Si tratta, in realtà, di una ripresa dei lavori dopo una sospensione resasi necessaria alla fine del 2021 per generare una variante in corso d’opera che recepisse una serie di prescrizioni del Comune riguardanti vari aspetti come quelli di natura urbanistica, ambientale e di gestione della viabilità. Il lotto prevede tratti di tunnel ispezionabile, tratti di polifera e tratti di polifera depotenziata, che permette cioè di posizionare i corrugati adattandosi alle necessità della strada, differenziazione dovuta proprio alla presenza di vicoli particolarmente stretti essendo in una delle porzioni di centro storico più antiche della città.
In particolare, il tunnel sarà realizzato solo su viale Giovanni XXIII, viale Duca degli Abruzzi, via XX Settembre e via Sallustio. Anche la polifera che interesserà tutte le altre strade, tuttavia, consente operazioni di manutenzione senza compromettere il manto stradale. Come ha spiegato stamattina il presidente della Gran Sasso Acqua, Ivo Pagliari, affiancato dal direttore tecnico Mario Di Gregorio e dal rup (responsabile unico del procedimento) Marta Fiorelli, “il tunnel ispezionabile sarà realizzato solo nei casi in cui le strade hanno una larghezza di almeno cinque metri e caratteristiche tali da salvaguardare gli immobili che vi si affacciano, in molti casi già sottoposti a ristrutturazione post-terremoto”.“Abbiamo lavorato, e continuiamo a farlo anche per i successivi lotti del secondo stralcio che partiranno nei prossimi mesi”, ha aggiunto Pagliari, “per ridurre al massimo il disagio alla cittadinanza, a partire dai residenti e dai commercianti, pianificando le chiusure delle strade e garantendo sempre i percorsi pedonali ai lati delle strade”.