L’Aquila. “In data odierna si è svolto un confronto tra la Regione Abruzzo e le OO.SS., per discutere sui criteri di riparto delle Indennità di Pronto Soccorso, introdotte dalla legge di bilancio 2021, per una somma complessiva di € 1.854.385, secondo due criteri: il n. di personale dipendente in servizio presso le UU.OO. di Pronto Soccorso alla data del 31.12.2023, ed il n. di accessi nei Pronto Soccorso effettuati sempre nell’anno 2023. Dalla disamina dei dati forniti, abbiamo riscontrato come il n. degli accessi riferiti alla ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila fosse incongruo e sottostimato rispetto al dato storico degli anni precedenti e ciò, presumibilmente, è dovuto al fatto che il sistema informatico della citata ASL 1 ha subito, lo scorso anno, un attacco hacker che ancora oggi sta producendo effetti negativi”. Così, in una nota, la delegazione Fp Cgil Abruzzo Molise, composta da Luca Fusari, Marco Di Marco e Anthony Pasqualone.
“Pertanto, al fine di evitare una ripartizione del budget incoerente rispetto ai criteri, abbiamo chiesto un brevissimo rinvio del confronto”, ha proseguito la delegazione, “finalizzato alla verifica dei dati proposti, come previsto dalle norme del CCNL. Inoltre, nel corso della riunione, la Regione Abruzzo ha avanzato una ulteriore proposta prevedendo un valore fisso mensile pro capite, per 12 mensilità, per l’indennità di Pronto Soccorso, pari ad € 180,20 che, su proposta delle altre OO.SS. è stato abbassato ad € 145,00 e ciò a prescindere dal n. di accessi ai PP.SS. Regionali. È di tutta evidenza che, anche per valutare questa proposta, sarebbe stato necessario un approfondimento sui suoi effetti rispetto all’indennità dovuta ai lavoratori e lavoratrici che, però, non è stato concesso”.
“La FP CGIL, quindi, ha deciso responsabilmente di non firmare un accordo che da un lato prevedeva dati che apparivano dubbi e quindi penalizzanti nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori e, dall’altro, accordava un utilizzo inferiore rispetto alle risorse stanziate per le ASL regionali. Infatti, con un valore dell’indennità pari ad € 145,00 per 12 mensilità, per il totale del personale impiegato nei PP.SS. Regionali (850 dipendenti) al 31.12.2023, vengono impegnati complessivi € 1.479.000, a fronte di 1.854.385, generando, pertanto, una differenza di ben 375.385 € il cui utilizzo per gli stessi beneficiari non è chiaro come avverrà. A fronte di quanto finora rappresentato la FP CGIL ha ritenuto che non ci fossero le necessarie condizioni di garanzia e tutela ed equità per tutto il personale interessato e, pertanto, la proposta, così come articolata, non è stata firmata. Nonostante le parti negative dell’accordo sopra evidenziate”, ha concluso la delegazione Fp Cgil, “continueremo a batterci in ogni singolo territorio provinciale, affinché lo stesso venga applicato nel senso migliore possibile”.