Sulmona. Domenica 24 marzo alle 17 per il quinto e ultimo appuntamento della Stagione Teatrale per i ragazzi e le famiglie 2024, al Teatro Tony Del Monaco di Sulmona la compagnia FANTACADABRA e il TEATRO STABILE D’ABRUZZO presenteranno lo spettacolo “IL RIFUGIO SEGRETO”.
Lo spettacolo vede in scena Cecilia Cruciani e Laura Tiberi. Le scene e costumi sono di Santo Cicco e Antonella Di Camillo. Le Musiche e le canzoni di Paolo Capodacqua. Ideazione e regia Mario Fracassi.
Ma perché c’è il vento?. ho paura! Di che? Che quando fa buio resto solo che cos’è la felicità? E la solitudine?”. “ voglio tornare piccolo!”. Due amiche si ritrovano, per caso, dopo molti anni, dentro il loro rifugio segreto (una grotta o una soffitta). Ora sono due ragazze grandi e si raccontano di quando erano bambine… Scene di vita quotidiana tra bambini che dialogano sulle cose del mondo. “le storie dei bambini” sono tratte da discorsi fatti da bambini e bambine, che abbiamo raccolto. L’idea ci è venuta osservando direttamente i bambini durante questi
difficili anni. Osservando giorno dopo giorno i nostri figli, i loro amici e i nostri giovanissimi allievi, annotando le loro uscite più buffe. Così è nata l’idea di sviluppare un progetto drammaturgico proprio a partire dalle piccole
storie dei bambini, piccolissime, piene di stupore, di meraviglia, di battute serie e spiritose, degli inevitabili
perché con i quali i bambini guardano il mondo intorno a loro. I dialoghi sono organizzati intorno a diversi temi,
dai più classici come le domande sul gioco, sull’amore, sul vento, la neve, i disegni, la scuola. per arrivare a
interrogarsi sulla felicità e la paura della morte. E così dall’ansia di crescere accompagnata dal parallelo desiderio,
invece, di rimanere per sempre piccoli, dal compagno di scuola con la faccia così, alla famiglia allargata, anche l’attualità che emerge da questi dialoghi tra due bambine sveglie, curiose, sensibili e sicuramente molto spiritose. Una occasione per interrogarci in torno al “mondo dei bambini” per “come appare” e per “come si volesse “che fosse”.