Ortona. Codicevino diventa Nododivino. L’azienda vitivinicola di Ortona, dall’inizio dell’anno, ha ufficialmente cambiato nome. Anche la Presentosa, il tradizionale gioiello abruzzese simbolo di amore che è stato scelto come sigillo in tutte le bottiglie del brand, è stata rivisitata a tema vino.
L’obiettivo è, infatti, quello di rafforzare il richiamo al territorio, di rendere l’identità abruzzese dei vini Nododivino più immediata e facilmente riconoscibile, ancor prima di versarli nel calice, dove sanno esprimere al meglio la grande varietà dell’Abruzzo. Un omaggio alla cultura e alla tradizione locale, con la volontà di contribuire anche alla promozione di un enoturismo di qualità, che vede il vino quale volano di conoscenza e di sviluppo del territorio. In attesa della prossima edizione di Vinitaly, a cui Nododivino sarà presente con la nuova immagine, alcune delle etichette più significative dell’azienda sono state presentate, lo scorso 5 marzo a Roma, con due momenti degustativi organizzati in collaborazione con la Fondazione Italiana Sommelier e Bibenda, dedicati agli operatori del settore. In particolare, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di assaggiare alcuni vini della Linea “Oro” – il Torrepasso Montepulciano d’Abruzzo DOC sottozona Teate 2019, il Tegèo Abruzzo DOC Pecorino Superiore 2022, Coda d’Oro Abruzzo DOC Passerina Superiore 2022, quindi il Trebbiano C: 2021 – e della linea “Monovarietali”, quali l’Abruzzo DOC Pecorino 2023, l’Abruzzo DOC Passerina 2023, il Cerasuolo d’Abruzzo DOC 2023. Oltre al contenuto delle bottiglie, gli ospiti hanno apprezzato anche l’azione di rebranding voluta dai vertici aziendali e realizzata dall’agenzia di Marketing e Comunicazione Le Fucine, che si caratterizza per l’eleganza e la cura dell’immagine.
“La scelta di Nododivino – spiega il Presidente Licio Colantuono – è stata determinata dall’efficace gioco di parole che ben sintetizza i numerosi concetti che vogliamo che esprima il nuovo brand aziendale. Da un lato, infatti, il legame che i nostri vini, i nostri produttori, la nostra azienda hanno con l’Abruzzo, una terra che amiamo visceralmente e a cui dobbiamo tanto; dall’altro, il richiamo alla tradizione vitivinicola locale della legatura dei tralci, tecnica tipica, usata da tempo immemore dai vignaioli abruzzesi. L’espressione Nododivino, non a caso scritto tutto attaccato – aggiunge il Presidente – ci riporta all’amore e alla passione che animano i nostri produttori nel loro lavoro quotidiano e che ritroviamo nella qualità dei nostri vini. Sentimenti che sono insiti anche nella Presentosa, gioiello della tradizione abruzzese che abbiamo scelto per completare l’immagine, personalizzandolo a tema vino e con un riferimento al nodo inteso come legame, proprio per testimoniare l’aderenza del progetto alla tradizione e al territorio”.
“I vini Nododivino sono il frutto di un lavoro certosino incentrato su tre parole chiave: mappattura, zonazione dei terreni, viticoltura di precisione con impianti satellitari in vigna, volto ad individuare ed esaltare gli areali più vocati per i vitigni autoctoni abruzzesi – ha rimarcato Riccardo Cotarella, enologo dell’azienda – uno spaccato significativo di questa meravigliosa terra. Il progetto Nododivino – ha proseguito – è fondato su una ricerca ragionata, sulla scienza, così come sull’orgoglio dei produttori, la selezione maniacale delle uve, la raccolta manuale, un percorso virtuoso che si ritrova in tutto nel prodotto finale.” All’incontro romano hanno partecipato anche Davide Dias, responsabile dell’area tecnica di Nododivino, e Daniela Scrobogna, docente della Fondazione Italiana Sommelier.