Roseto. Il Ministero della Cultura ha espresso con fermezza il proprio parere sulla legge della Regione Abruzzo, la quale ha tagliato la Riserva del Borsacchio, sottolineando le gravi violazioni costituzionali che questa decisione comporta. Tale posizione è stata trasmessa ufficialmente alla Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Secondo il parere del Ministero, la legge regionale viola la Costituzione su tre fronti distinti. Primo, la mancanza di una riserva rende impossibile l’applicazione dell’art. 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che è fondamentale per la tutela del patrimonio paesaggistico. Secondo, la legge è stata approvata senza coinvolgere gli enti territoriali interessati, tra cui il Comune di Roseto e la Provincia di Teramo, violando così il principio di sussidiarietà e il diritto alla partecipazione delle autorità locali. Terzo, la legge apre la strada a interventi edilizi straordinari senza rispettare regolamenti comunali o piani urbanistici, mettendo a rischio la tutela e la conservazione del territorio.
Il Capo dell’Ufficio Legislativo del Ministero della Cultura ha sollevato la questione di incostituzionalità della Legge Regione Abruzzo n. 4 del 25/01/2024 presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Egli ha sottolineato che questa legge ha operato la sostanziale cancellazione della Riserva Borsacchio, in palese violazione del procedimento previsto dalla Legge Quadro sulle Aree Protette e dell’articolo 117 della Costituzione, che sancisce il principio di leale collaborazione tra Stato e Regioni. La mancanza di consultazione preventiva degli Enti Locali interessati e l’omissione nell’individuare gli obiettivi da perseguire e valutare gli effetti prodotti sono elementi chiave che sottolineano l’irregolarità di questa legge.
L’attenzione ora si sposta sulla decisione del Governo riguardo alla promozione della questione d’incostituzionalità davanti alla Corte Costituzionale. Il termine per questa azione è fissato entro i 60 giorni dalla pubblicazione della legge, ossia entro il 25 marzo 2024. Si tratta di un momento cruciale per la tutela del patrimonio ambientale e culturale della regione Abruzzo e per il rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla Costituzione italiana.
“Arriva una prima solenne bocciatura all’operato della maggioranza di centrodestra che attualmente governa la Regione Abruzzo sulla vergognosa decisione di ridurre drasticamente il perimetro della Riserva Naturale del Borsacchio. In tal senso va letta la nota inviata dall’Ufficio legislativo del Ministero della Cultura (competente sull’argomento per via della tutela paesaggistica che accompagna quella naturalistica) alla Presidenza del Consiglio dei Ministri per il successivo inoltro alla Regione stessa. In buona sostanza il Ministero ricalca le osservazioni già avanzate dal WWF, dalle altre Associazioni e dagli enti locali (Provincia di Teramo e Comune di Roseto), allibite a fronte di una decisione assunta nottetempo con l’inserimento di un emendamento del tutto estraneo alla legge finanziaria in discussione e senza il benché minimo rispetto delle procedure.
L’Ufficio legislativo, con un significativo riferimento al “taglio” del Parco regionale Sirente-Velino (provvedimento impugnato dal Governo e dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale), ricorda le normative di legge, che non contemplano azioni “carbonare” nel cuore delle notte come quella messa in atto dai consiglieri Emiliano Di Matteo (Forza Italia), Mauro Febbo (Forza Italia), Simona Cardinali (Lega), Federica Rompicapo (Lega) e Umberto D’Annuntiis (Fratelli d’Italia). «La revisione delle perimetrazioni di parchi – scrive – può essere prevista con legge regionale in ipotesi di perimetrazioni provvisorie ed in assenza di piani del parco, ma sempre e comunque nel pieno rispetto del procedimento, che prevede un coinvolgimento rafforzato dei soggetti interessati, ai senti dell’articolo 22, comma 1, della legge 6 dicembre 1991, n. 394 recante “Legge quadro sulle aree protette”, il quale prescrive conferenze per la redazione di un documento di indirizzo relativo all’analisi territoriale dell’area da destinare a protezione, l’individuazione degli obiettivi da perseguire e la valutazione degli effetti dell’istituzione dell’area protetta sul territorio. Inoltre, ai sensi del successivo comma 2 del medesimo articolo, “costituiscono principi fondamentali di riforma economico-sociale la partecipazione degli enti locali alla istituzione e alla gestione delle aree protette e alla gestione delle aree protette e la pubblicità degli atti relativi all’istituzione dell’area protetta e alla definizione del piano per il parco””.
“Un passo importante – sottolinea la delegata del WWF Italia Filomena Ricci – verso la necessaria impugnazione di un articolo di legge assurdo, approvato senza neppure sentire il dovere morale di consultare gli enti locali interessati, obbligo peraltro previsto dalla legge, e di rispettare le norme in vigore, impugnazione che anche il WWF ha ufficialmente richiesto al Governo”.
Demos Associazione: Il primo marzo scorso l’Ufficio legislativo del Ministero della Cultura ha inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e all’Ufficio per le autonomie speciali e per l’esame di legittimità costituzionale della legislazione delle Regioni e delle Province autonome, alcune osservazioni sulla legge regionale Abruzzo 25 gennaio 2024, n. 4 che riduce a ventiquattro ettari la Riserva Naturale del Borsacchio.
Le osservazioni si concentrano particolarmente sull’art. 25 in cui si stabilisce che, dice l’Ufficio, «parte dei territori prima ricompresi nel Parco vengono sottratti sia alla tutela naturalistica quali aree protette, che alla correlata tutela paesaggistica, quest’ultima imposta ex lege sulle medesime aree, ai sensi dell’articolo 142, comma 1, lett. f), del Codice dei beni culturali e del paesaggio». Nonostante che la norma stessa sottoponga alla disciplina di tutela parchi, riserve nazionali o regionali, territori di protezione esterna dei parchi.
A seguire, l’Ufficio legislativo del Ministero, molto opportunamente, richiama la precedente sentenza della Corte costituzionale n. 235 del 2022, con cui si dichiarava l’illegittimità costituzionale della Legge Regionale Abruzzo riferita al precedente caso dell’area del Parco naturale regionale del “Sirente Velino”.
Nell’atto dell’Ufficio ministeriale si rileva, altresì, la violazione del procedimento previsto dalla legge quadro sulle aree protette che prevede un complesso e preordinato coinvolgimento dei soggetti interessati; si ribadisce, inoltre, che nelle previsioni della legge quadro la partecipazione degli enti locali «alla istituzione e alla gestione delle aree protette e la pubblicità degli atti relativi all’istituzione dell’area protetta e alla definizione del piano per il parco» siano principi fondamentali inderogabili. L’atto della regione, secondo l’Ufficio, determina unilateralmente una significativa revisione del perimetro di una Riserva dotata di un proprio Piano di assetto naturalistico in maniera illegittima.
Si aggiungono considerazioni sulla reiterazione delle proroghe dei termini temporali per la presentazione delle domande per “Interventi straordinari di ampliamento” in deroga alle vigenti previsioni dei regolamenti comunali e degli strumenti urbanistici e territoriali comunali, provinciali e regionali. Si tratta di proroghe che contrastano in maniera evidente con il loro stesso carattere eccezionale.
Il documento sopra esposto per sommi capi, rappresenta un fatto di grande importanza, fa seguito al ricorso del WWF presentato nelle scorse settimane, sulla scia del grande interessamento dell’opinione pubblica che si è sviluppato in modo democratico e partecipativo, in varie forme e con grande decisione. In questo percorso democratico e partecipativo hanno avuto rilievo la collaborazione e l’iniziativa di tante forme associative presenti nel territorio, di varie forze politiche che sono state presenti e interessate, ma anche l’iniziativa della nostra Associazione che ha promosso il Dibattito Pubblico svoltosi in due sedute successive a Giulianova e a Roseto nei giorni 4 e 11 gennaio 2024.
Si tratta di un primo risultato, seguiremo gli eventi successivi.