Pescara. La presidente delle politiche sociali e abitative, nel pomeriggio, ha incontrato i residenti della zona preoccupati per la decisione del Comune di Pescara
“In via Lago di Capestrano va trovata al più presto una soluzione che riporti sicuramente la legalità in zona senza però creare problemi di sicurezza ai tanti cittadini onesti che ci vivono. Il mio riferimento è alla decisione dell’amministrazione comunale di Pescara di abbattere delle recinzioni che si trovano davanti ai portoni di alcuni palazzi. E questo alla luce di criticità strutturali riscontrate e abusivismo. Il punto è che quei muretti, che sono lì da 40 anni, per gli inquilini di quegli stabili rappresentano ormai una forma di sicurezza. Temono che, una volta buttati giù, si ritroveranno in balia di tossici, delinquenti e sbandati”.
A far presente il problema e a rivolgere un appello al sindaco Masci è la consigliera comunale della Lega e presidente delle Politiche sociali e abitative, Maria Luigia Montopolino, che oggi pomeriggio, ha incontrato in via Lago di Capestrano alcuni residenti. “In questi giorni – spiega – sono stata contattata da diversi inquilini dei palazzi interessati all’abbattimento. Sono tutti molto arrabbiati e delusi soprattutto perchè è stata negata loro la possibilità di avere un colloquio, di spiegare le problematiche che ci sono e, quindi, eventualmente di trovare insieme all’amministrazione e al sindaco una soluzione”. La consigliera spiega che, a seguito di un censimento, che ha interessato i civici 11-13-15-17-19-21-23, sono emerse delle criticità strutturali, presenti fra l’altro da 40 anni e quindi ereditate da chi ci viveva prima. “In particolare – fa presente Montopolino – dopo il censimento si è deciso di demolire i muretti con cancelli che si trovano ai civici 19, 21 e 23, proprio davanti ai portoni, in quanto non dichiarati e costruiti in maniera abusiva. Quei muretti oggi creano una sorta di pre ingresso, in cui gli inquilini lasciano le biciclette dei bambini, ma soprattutto proteggono i portoni e i palazzi. Il grande problema che c’è – sottolinea – è proprio quello della sicurezza.
Su via Lago di Capestrano, come ho già denunciato, da un po’ di mesi la presenza di tossici e prostitute è aumentata. Di giorno girano per la via, nel vicino parco, in via Imele, dando spesso fastidio ai ragazzi che escono dalla scuola calcio, e ancora girano nei dintorni del Manthonè, chiedendo soldi agli studenti. Di notte, invece, cercano luoghi in cui trovare riparo. Spesso questi posti sono i portoni. Vedi ciò che accade nei civici 13 e 15 di via Lago di Capestrano, nei locali Ater al civico 70 e nei locali ascensori del civico 15. La paura grande ora – prosegue Montopolino – è che la stessa situazione possa verificarsi anche ai civici 19-21-23 nel momento in cui i portoni non saranno più protetti dalle recinzioni. Qualcuno dice che ci saranno controlli. E questo cosa vuol dire? Che H24 ci saranno le forze dell’ordine sotto i portoni a presidiare? Non credo sia possibile. Quindi, chiedo al sindaco di cercare di trovare una soluzione, che tenga conto anche delle esigenze di sicurezza dei residenti”.