Pescara. “E’ un brutto colpo per la città la sentenza della Cassazione che restituisce agli eredi del barone Vincenzo Basile le aree che erano state donate al Comune di Pescara nel 1975”. Ha dichiarato Maurizio Acerbo.
“Si tratta di aree verdi di grande valore che la città deve salvaguardare a ogni costo. Non entro nel merito della sentenza che merita approfondimento. In anni lontani mi ero battuto insieme a Gianni Bulferi, Silvestro Profico e altri consiglieri perchè le aree fossero sistemate a parco per scongiurare la rivalsa degli eredi e debbo dire che amareggia questo esito. Poi nel 2003, parallelamente alla redazione della variante al PRG che ha salvato tante aree verdi della città, noi di Rifondazione avevamo pressato per la sistemazione a parco di una parte dell’area per togliere alibi agli eredi. La città però non deve arrendersi. Le aree sono vincolate a verde pubblico da decenni. Quel verde va salvaguardato senza cedere a eventuali offerte di scambi edilizi. L’amministrazione comunale di Pescara può e deve procedere all’esproprio che, tra l’altro, non sarà neanche eccessivamente oneroso perchè quelle aree non hanno mai avuto una destinazione edilizia. Più in generale bisognerebbe predisporre un piano degli espropri delle aree private destinate a verde pubblico con tempistica certa. Auspico che il sindaco Masci, che ha già proceduto all’acquisizione dell’ex galoppatoio e di un ex casello alla Pineta e delle aree che avevo fatto vincolare nel 2003 del parco nord, e qualsiasi altro candidato sindaco alle prossime elezioni comunali assuma l’impegno di procedere all’esproprio per tutelare definitivamente queste importanti aree verdi”.