L’Aquila. “Al pronto soccorso dell’ospedale ‘San Salvatore’ dell’Aquila si è verificata una ennesima, gravissima aggressione al personale medico. Occorre ripristinare immediatamente il posto di polizia h24, perché ormai siamo al far west”. Lo afferma in una nota Marcello Vivarelli, segretario provinciale Confsal L’Aquila, in riferimento all’aggressione subita da una psichiatra aquilana da parte di un 35enne risultato positivo alla cocaina e alla cannabis. La psichiatra ha riportato la frattura scomposta del femore ed una prognosi di novanta giorni.
“Ieri”, racconta Vivarelli, “una persona con problemi di tossicodipendenza si è scagliata con violenza contro una professionista della psichiatria della nostra città, in una struttura, quella del pronto soccorso del presidio ospedaliero aquilano, in sofferenza da anni. Il tutto davanti alle forze dell’ordine. La psichiatra ha subito traumi e lesioni ed è stata ricoverata in codice rosso, anche se, per fortuna, non in pericolo di morte, ma ciò non alleggerisce quanto accaduto che poteva finire addirittura molto peggio”.
“Ad aggravare la situazione”, continua il sindacalista, “il fatto che l’aggressore sia stato trasferito nel reparto di Psichiatria dell’ospedale, che gestisce le situazioni ‘ordinarie’, e non nella Rems di Barete. È quest’ultimo, infatti, il luogo destinato a casi come quello in questione. Ciò significa che adesso il personale medico, sanitario e della sicurezza del reparto di Psichiatria dovrà affrontare l’ennesima situazione emergenziale col rischio concreto di ulteriori aggressioni. Grazie all’impegno di questa sigla sindacale e della Direzione strategica della Asl 1 di Avezzano-Sulmona-L’Aquila che ha ascoltato il nostro grido di allarme, si è riusciti ad aumentare il livello di sicurezza del reparto grazie all’installazione di vetri anti-sfondamento”.
“Inoltre”, prosegue l’esponente Confsal, “mi chiedo come mai non sia intervenuto il magistrato in un caso del genere, che, ribadisco, è assolutamente gravissimo. Esprimo massima solidarietà al personale medico, sanitario e della sicurezza”, conclude Vivarelli, “e chiedo l’immediato intervento del Prefetto dell’Aquila. Occorre il posto di polizia h24, per evitare che la prossima volta ci scappi il morto. È una questione di sicurezza di tutti, utenti e malati compresi”.