L’Aquila. Continua la soap opera tra l’Abruzzo e lo chef Antonino Cannavacciuolo. Sembra proprio destino per il patron di Villa Crespi non rinunciare a questa terra nella sua cucina. Dopo la #sheepstorm (tempesta di pecora) scatenatasi sui social per aver rinnegato la vera paternità dell’arrosticino, questa volta lo chef partenopeo ha deciso di portare ai fornelli la pasta dell’azienda Rustichella d’Abruzzo di Gianluigi e Maria Stefania Peduzzi. In occasione dell’evento gourmet “Pure tu vuoi fare lo chef?”, allo Stadio Olimpico di Roma il 19 aprile, prima lezione di cucina in uno stadio, Cannavacciuolo ha proposto i lumaconi del pastificio d’eccellenza della nostra regione ripieni di gorgonzola con centrifuga di mela verde e sedano rapa. «Rustichella d’Abruzzo ha sposato per la prima volta- spiega Maria Stefania Peduzzi- un evento così importante e mediatico, perché Cannavacciuolo esprime nel suo modo di essere e di fare schietto e sincero l’Italia normale e laboriosa che crede nei valori e non dimentica il prossimo». Circa 1400 persone tra studenti, cuochi e aspiranti tali, ma anche tutti i curiosi del fenomeno mediatico Cannavacciuolo hanno seguito dagli spalti dell’Olimpico i quattro showcooking dello chef stellato sul tema “Sud e Nord si uniscono in cucina”. Un concentrato di creatività per stimolare la platea al confronto su un principio fondamentale per un’attività di successo: “La scelta”. Lo chef Cannavacciuolo ha consigliato al pubblico che, l’ha accolto come una vera rockstar, di capire più che la ricetta le motivazioni sensoriali del piatto stesso. «Il cibo è sacro e anche ciò che può sembrare scarto può trasformarsi in un ingrediente prezioso e dar vita a un nuovo piatto». Lo staff del pastificio abruzzese ha vissuto ogni momento del seminario formativo dalla preparazione in azienda alla partecipazione diretta con le postazioni espositive: una nella hall principale di rappresentanza e l’altra in una sala ai piani superiori vicino al buffet. Insieme allo “chef Ambasciatore Rustichella” a Roma, Michele Papagno, il team di Rustichella d’Abruzzo, affiancato per l’occasione anche dallo chef Giuseppe Garrozzo di Masterchef Italia soprannominato il Conte, ha curato la preparazione di circa 1500 piatti di calamarata cacio e pepe offerta ai partecipanti. «Si è sprigionata tra tutti un’aria di felice collaborazione per regalare a tutti il meglio» commenta Maria Stefania Peduzzi di Rustichella d’Abruzzo, soddisfatta del successo riscosso nella capitale. Sarà riuscito lo chef più chiacchierato d’Italia a riconquistare il popolo delle “rustelle”? Roberta Baldassarre