Teramo. Regione Abruzzo ha finanziato l’Università degli Studi di Teramo per l’attivazione di un Corso di laurea triennale in Diritto dell’ambiente e dell’energia; e l’Università, nella sua legittima autonomia, ha affidato al professor Enzo Di Salvatore la progettazione dell’offerta formativa e il coordinamento del corso.
Sulla vicenda interviene Luciano D’Amico, candidato alla presidenza della regione per la coalizione “Patto per l’Abruzzo”: “Suona stridente il commento del Presidente uscente del Consiglio regionale, con cui, ricorrendo alla locuzione latina ’pecunia non olet’, stigmatizza le legittime riflessioni del professor Di Salvatore, riferite a quanto da lui asserito nel corso di un comizio elettorale sul finanziamento delle borse di studio.
Sono affermazioni che non passano inosservate perché contrastano con la Costituzione italiana, che garantisce la libertà di espressione e di opinione.
È importante sottolineare che le risorse della Regione devono essere impiegate per il bene dei cittadini e non per conquistare una qualche fedeltà elettorale. È impensabile e anacronistico immaginare che un dipendente pubblico di qualunque categoria, nell’esercizio del suo ruolo o del suo tempo libero, debba sentirsi vincolato perché, direttamente o indirettamente, interseca quei progetti che sono sostenuti dalle istituzioni pubbliche.
Ipotizzare questa sorta di sudditanza, seppur solo nella sfera dell’espressione, significherebbe riportare il Paese a una modalità di gestione del consenso politico del ventennio più buio della nostra storia”, conclude.