Pescara. E’ una delle feste caratteristiche dell’inverno, che segna l’ascesa al cielo del nuovo sole rigeneratosi nella notte di Natale. E’ ricca di simboli la tradizione legata alle celebrazioni per Sant’Antonio Abate, ricorrenza odierna, protettore della casa, intesa come focolare domestico, quindi dell’unione familiare e della prosperità, ma anche del bestiame e degli altri animali domestici.
La Fondazione Genti d’Abruzzo, con l’Associazione Astra, dedica a questo evento una giornata con uno spazio dedicato ai ragazzi, per sottolineare il forte valore che lega la regione al santo contadino per eccellenza, portatore di benedizioni, del fuoco benefico e purificatore. L’aspetto rituale più emblematico, per l’Abruzzo, è rappresentato dall’accensione di grandi falò, dai canti di questua, ma soprattutto dalle sacre rappresentazioni in musica che raccontano delle “Tentazioni di Sant’Antonio”. Domenica prossima, 21 gennaio, nel Museo delle Genti
d’Abruzzo a Pescara, dalle 16,30 alle 18, attività dedicata ai bambini “Fuochino, fuochetto, fuoco”, laboratorio
alla scoperta delle feste tradizionali legate al fuoco, prima fra tutte quella di S.Antonio Abate. Dalle 18,30 sacra
rappresentazione in musica delle “Tentazioni di Sant’Antonio” messa in scena dal Laboratorio Tradizioni
d’Abruzzo “Lu Ramajiette”, che illustra la lotta vittoriosa del santo, aiutato dagli angeli, contro il perfido
demonio, dispettoso tentatore. La rappresentazione sarà introdotta dall’antropologa Adriana Gandolfi, presidente
di Astra, che racconterà i rituali legati alla tradizione di S.Antonio, e da Franca Minnucci che parlerà dei dolci
devozionali della tradizione. La rappresentazione è a ingresso gratuito. “La tradizione di Sant’Antonio è sempre
stata viva in Abruzzo ed è ancora forte in molti piccoli centri e tra gli agricoltori – sottolinea il presidente della
Fondazione Emilio Della Cagna – Per questo vogliamo rafforzare ulteriormente la conoscenza di un sistema di
usanze attraverso iniziative di studio e divulgazione. Abbiamo sempre pensato che il ruolo di un museo non è
solo conservare, ma anche far conoscere, trasmettere cultura: una responsabilità che abbiamo soprattutto verso i
più giovani”.