L’Aquila. Sulla vicenda della funivia del Gran Sasso è in atto l’ennesimo tentativo di distorcere la realtà facendo sciacallaggio politico e strumentalizzando un tema che alimenta e manipola i sentimenti di paura di ogni persona. È evidente che la sinistra è disposta a speculare sulle sorti della città piuttosto che dire la verità.
Il responso dei tecnici del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti certifica quello che avevano già rilevato i tecnici del Centro Turistico del Gran Sasso, le cui relazioni hanno avuto, tutte, riscontro positivo. Infatti, nel testo del ministero, vengono richiamate le stesse indicazioni già adottate nella gestione della funivia: Nulla cambierà rispetto al numero massimo di utenti che può essere trasportato e in relazione alla velocità consentita per la risalita e la discesa. La nota prodotta dall’ANSFISA dà un responso favorevole alla relazione tecnica relativa ai lavori di revisione quinquennale (6 novembre 2023) in cui il direttore dell’esercizio certifica che tutte le lavorazioni previste sono state regolarmente eseguite e che tutte le funi possono essere mantenute in esercizio, che la fune ha e sta performando correttamente, che i controlli eseguiti sulle funi portanti risultano conformi all’attuale normativa. La decisione di vincolare la sostituzione delle funi a fine stagione sciistica non fa altro che anticipare la scadenza, ormai prossima, della vita tecnica.
Appare evidente che il Pd pur di fare campagna elettorale non esita a mortificare i nostri operatori cercando di creare uno stato di allarmismo ingiustificato. Alla nostra montagna servono tutela e rispetto, non fango e catastrofismo.