L’Aquila. Doppia mobilitazione per i lavoratori di Tecnocall all’Aquila. Stamani, i dipendenti del call center Tecnocall hanno organizzato un nuovo presidio di fronte alla sede della prefettura dell’Aquila. Successivamente, una delegazione si è recata a Palazzo Margherita in occasione della seduta di insediamento del Consiglio Provinciale. Questa azione di protesta fa parte di una mobilitazione che coinvolge tutti i siti produttivi del paese. La manifestazione si tiene in concomitanza con un incontro precedentemente programmato, poi annullato, presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
All’Aquila, oltre 100 lavoratori sono a rischio di perdere il loro impiego a causa del mancato ripristino della clausola di salvaguardia, la quale è stata cancellata nel decreto Energia durante il passaggio dal mercato tutelato a quello libero. “Sono ore drammatiche – scrivono i lavoratori – ore decisive. Ieri si sono svolte le aste per assegnare i clienti del servizio di maggior tutela, quei clienti in parte oggi assistiti dalle lavoratrici e dai lavoratori di Tecnocall. Il risultato delle aste produrrà nuova marginalità, nuova crisi sociale, nuova disperazione. Nuovi poveri. In queste ore decisive, avremmo avuto bisogno di sostegno unanime e forte da parte di tutti gli attori. Li abbiamo cercati. Li abbiamo sollecitati. Ora, però, non basta più una vicinanza di facciata, distratta e di circostanza della politica e delle istituzioni locali. Il tempo è scaduto. Ora è il momento dell’impegno e delle risposte. Ora è il tempo di praticare realmente una comunità di intenti a difesa del lavoro”.
“In questa partita – prosegue il messaggio – non sono previsti tempi supplementari. La partita o si vince o si perde. Noi vogliamo vincerla. Siamo consapevoli che la battaglia ha bisogno di sostegno collettivo, territoriale, da parte di tutti. Nessuno può sentirsi salvo o immune da responsabilità. Ognuno per il proprio conto e per il proprio grado di responsabilità. Come sempre, chi più può, più deve dare. Le responsabilità sono collettive ma anche individuali. O vinciamo tutti o saremo tutti responsabili”.