L’Aquila. È stata consegnata ai vescovi abruzzesi – in cinque diversi incontri nelle rispettive diocesi – la nuova statuina del Presepe 2023 nell’ambito dell’iniziativa promossa annualmente a livello nazionale in ogni diocesi da Fondazione Symbola, Confartigianato e Coldiretti. Il personaggio di quest’anno è doppio: il maestro imprenditore e il suo apprendista simbolo del passaggio di competenze tra generazioni.
A farne dono sono stati:
al vescovo monsignor Emidio Cipollone della diocesi di Lanciano-Ortona, il Direttore di Coldiretti Chieti Luca Celestino e il presidente della sezione di Lanciano di Confartigianato Marco Stella;
all’arcivescovo di Chieti-Vasto monsignor Bruno Forte, il direttore di Coldiretti Chieti Luca Celestino, il direttore di Confartigianato Chieti-L’Aquila Daniele Giangiulli, il vice presidente vicario Carlo De Luca e il componente del consiglio direttivo Gaudenzio D’Angelo;
al vescovo di Teramo monsignor Lorenzo Leuzzi, la presidente di Coldiretti Teramo Emanuela Ripani e il presidente di Confartigianato Teramo Luciano Di Marzio;
al vescovo di Sulmona monsignor Michele Fusco, il direttore di Coldiretti L’Aquila Domenico Roselli, il vicepresidente di Coldiretti L’Aquila Fabio Cianfaglione e il vicedirettore di Confartigianato Maurizio Peis;
al vescovo di Avezzano monsignor Giovanni Massaro, il direttore di Coldiretti L’Aquila Domenico Roselli, il presidente di Coldiretti L’Aquila Alfonso Raffale e il presidente di Confartigianato Avezzano Lorenzo Angelone.
L’obiettivo dell’iniziativa è aggiungere al presepe figure che ci parlino del presente ma anche del futuro. “Quest’anno la statuina rappresenta, attraverso un maestro e il suo apprendista, il passaggio di competenze tra le generazioni e l’importanza della tradizione che va mantenuta e consolidata anche attraverso l’innovazione ma senza perdere i suoi valori fondanti – spiegano i promotori – Il Presepe è la rappresentazione della nascita di Gesù, ma attraverso i suoi personaggi serve anche a raccontare la realtà della vita di tutti i giorni per rappresentare la multiforme dimensione del Creato”.
Se nel 2020 la statuina rappresentava un’infermiera, nel 2021 un imprenditore digitale, nel 2022 una florovivaista, quest’anno la statuina è composta da due figure che evocano in una sola immagine aspetti fondamentali e costitutivi del “saper fare”: apprendistato, formazione, competenze, passaggio generazionale nell’impresa familiare, attrattività per i giovani. “L’immagine, lungi dall’evocare soltanto saperi antichi, rappresenta il cuore della cultura artigiana e del lavoro italiano la vicinanza al territorio e ai suoi prodotti, la trasmissione del sapere attraverso le generazioni – aggiungono i promotori – La figura del giovane, con i suoi sforzi e la sua concentrazione, vuole richiamare l’interesse dei giovani ad apprendere e a preservare le tradizioni, innovandole. La figura del maestro rappresenta, al contempo, la difesa delle competenze e la responsabilità di orientare le scelte future delle nuove generazioni sulla strada dell’eccellenza italiana, del made in Italy, della valorizzazione del territorio e delle comunità”.