Arriva all’attenzione della Procura Regionale della Corte dei Conti, grazie a un esposto presentato dal Capogruppo del Movimento 5 Stelle Francesco Taglieri, il caso relativo alla vicenda legata all’Impiantistica Antinfortunistica – DIA, che si occupa di verificare e certificare attrezzature e impianti nei luoghi di lavoro di competenza della ASL 02 e che per l’Azienda sanitaria locale costituisce un valore patrimoniale.
Il Caso era già stato portato da Taglieri all’attenzione della commissione Vigilanza di Regione Abruzzo, e dopo l’esame della commissione è stato ritenuto dal firmatario che la questione dovesse essere sottoposta a ulteriori accertamenti. “La Asl 02 – spiega Taglieri – attraverso una serie di deliberazioni aziendali ha avviato il procedimento per la liquidazione e lo scioglimento unilaterale della società partecipata DIA. Una scelta tutta da chiarire a mio avviso. Infatti la ASL, che detiene il 51% di maggioranza dell’azienda partecipata “Impiantistica Antinfortunistica – DIA”, ha avviato un procedimento di liquidazione e a quanto pare non ha mai programmato risorse e iniziative per reinternalizzare il lavoro svolto dalla società partecipata e sembra anche non aver mai sopperito alla carenza di figure professionali interne che siano competenti a rilasciare tali certificazioni.
Appare evidente, quindi, la non volontà o possibilità di rendere completamente interno alla ASL 02 il servizio che oggi viene svolto dalla società. A questo punto ci chiediamo a quale scopo la direzione sanitaria ha inteso liquidare i rapporti con la DIA e soprattutto a chi assegnerà i compiti svolti dalla partecipata.
I nostri dubbi partono anche dal giallo che gira intorno a una delibera: pubblicata in modalità “secretata” sull’albo pretorio, ma in qualche modo arrivata sulle scrivanie di numerosi soggetti privati che si sono lanciati, con quella che potrebbe essere definita un’estrema voracità, sulla possibilità di eseguire verifiche e certificazioni sostituendosi alla ASL 2 con la propria azienda, al 100% privata.
I nostri dubbi partono anche dal giallo che gira intorno a una delibera: pubblicata in modalità “secretata” sull’albo pretorio, ma in qualche modo arrivata sulle scrivanie di numerosi soggetti privati che si sono lanciati, con quella che potrebbe essere definita un’estrema voracità, sulla possibilità di eseguire verifiche e certificazioni sostituendosi alla ASL 2 con la propria azienda, al 100% privata.
Alla luce di tutto ciò la ASL, in quanto azionista di maggioranza della DIA, dovrebbe spiegare le sue intenzioni e le circostanze che hanno portato soggetti privati in possesso della delibera. E’ bene approfondire ogni aspetto del caso per evitare che, nel momento in cui l’operato della Direzione Generale causasse lo scioglimento della società DIA srl, si generino danni, patrimoniali e non.
La DIA srl venne costituita a seguito della legge regionale 63/1986, ormai abrogata, ma che concesse dei fondi per la costituzione di cooperative per i giovani residenti in Abruzzo alla ricerca di prima occupazione, in grado di fornire servizi qualificati alla pubblica amministrazione, realizzando un progetto di collaborazione con la regione finanziato con quasi 500 milioni di lire dell’epoca. La cooperativa è socio di minoranza della ASL, insieme alla quale ha costituito la DIA per lo svolgimento di verifiche nel campo della sicurezza sul lavoro. Gli utili della società sono destinati alla ASL stessa, sotto forma di donazione di apparecchiature, mentre la ASL si impegnava a utilizzare le strutture della società anche per le proprie verifiche interne. Ora – conclude Taglieri – non resta che aspettare la valutazione della Corte dei Conti. Come Movimento 5 Stelle abbiamo il dovere di vigilare su ogni aspetto relativo all’utilizzo di soldi pubblici e non intendiamo fare nessun passo indietro fin quando chiarezza non sarà fatta”.