E’ cominciato l’ter per l’internalizzazione del personale sanitario e sociosanitario dei servizi esternalizzati con la firmata della delibera del direttore generale della Asl 1, Ferdinando Romano, avvenuta nei giorni scorsi. Riguarda il procedimento di internalizzazione dei servizi sanitari e socio sanitari residenziali per anziani e disabili adulti, dei servizi residenziali e semiresidenziali preposti alla tutela della salute mentale, cura delle dipendenze patologiche e dei disturbi dello spettro autistico.
Di conseguenza sono stati indetti i bandi di concorso per varie figure professionali del comparto e dirigenza sanitaria. Il provvedimento è stato proposto dall’unità operativa complessa del Personale, diretta dalla facente funzioni dottoressa Alessia Valentina Parlatore, a cura dell’unità operativa Servizio bilancio Risorse finanziarie, diretta dal dottor Paolo Spaziani, con il parere del direttore amministrativo Stefano Di Rocco e del direttore sanitario Alfonso Mascitelli. Nei giorni scorsi sul provvedimento in via di approvazione erano sorte polemiche da parte dei sindacati che chiedevano lo stesso trattamento per altri precari che hanno diritto a una internalizzazione mai arrivata.
Per portare avanti la regolarizzazione dei lavoratori è stata richiamata una sentenza del Tar Liguria. Pur non trattandosi di una sentenza di Cassazione, è stata sufficiente per avviare l’iter e portarlo a termine in tempi record.
E’ accaduto invece l’esatto contrario per gli altri lavoratori, anche per coloro che erano in graduatoria e avevano tutto il diritto de essere regolarizzati. Al centro del dibattito, con numerosi interventi dei sindacati, il fatto che lo stesso trattamento non sia stato riservato a chi era in graduatoria, come ad esempio i cosiddetti 15 octies che hanno per legge diritto ad essere assunti dopo un determinato periodo di attività. Eppure erano stati selezionati con avvisi pubblici e per alcune categorie era stata addirittura avviata la procedura di stabilizzazione ma, senza una chiara motivazione logica e legale, non è stata mai conclusa. La Asl, al contrario, ha anche prolungato il contratto per altri sei mesi a 129 lavoratori tramite una delibera lampo firmata sempre dal direttore generale Ferdinando Romano. Senza questo provvedimento, sostengono dalla Asl, si sarebbero rischiate delle “criticità nell’erogazione dei livelli essenziali di assistenza”.
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