Barrea. Il Corpo dell’Aeronautica militare celebra anche in Abruzzo il centenario della sua fondazione: domani, a partire dalle ore 10:30, a Barrea, comune in provincia dell’Aquila, si commemorerà, a 80 anni dalla sua morte, il capitano e medico Aldo Di Loreto, nato proprio a Barrea, medaglia d’oro al valore militare, fucilato dagli occupanti tedeschi a Villetta Barrea, “reo” di aver organizzato durante la seconda guerra mondiale una formazione partigiana operante nel territorio aquilano.
La solenne cerimonia, nel palazzo del municipio in piazza Umberto, vedrà la presenza del Capo del corpo sanitario dell’Aeronautica militare, generale ispettore Pietro Perelli e il presidente dell’Associazione arma aeronautica di Avezzano, Pietro Antonio Di Matteo. A fare gli onori di casa il sindaco di Barrea, Aldo Di Benedetto, e il suo collega di Villetta Barrea, Giuseppina Colantoni. La giornata comincerà con l’accoglienza delle autorità civili e dell’aeronautica militare: poi è in programma la celebrazione religiosa, nella chiesa parrocchiale di San Tommaso.
A seguire, è previsto l’incolonnamento del corteo verso il monumento ai Caduti in guerra del Capitano medico Aldo di Loreto, dove ci sarà la posa della corona d’alloro alla memoria. “L’Aeronautica militare non poteva non inserire nel programma delle celebrazioni del centenario della nascita del corpo la commemorazione, proprio nella terra natia, del capitano e medico Aldo di Loreto per il gesto eroico in difesa della libertà punito con la fucilazione da parte dei tedeschi nella seconda guerra mondiale – spiega il capitano e medico Claudia Milella del Servizio Sanitario Aeronautico in forze presso l’Istituto di Medicina Aerospaziale di Roma intitolato ad Aldo Di Loreto.
Di Loreto era nato a Barrea, il 9 novembre 1910. Dopo aver conseguito la laurea in medicina e chirurgia presso l’università di Napoli e dopo aver frequentato la Scuola di Sanità Militare a Firenze, ottenne nel 1936 la nomina a sottotenente medico. Partì dunque volontario per Africa Orientale, destinato in servizio al I Battaglione del 10º Reggimento Granatieri di Savoia, dopo una parentesi a Shangai in Cina, fu assegnato alla Regia Aeronautica con il grado di tenente divenendo addetto dei gabinetti dentistici degli aeroporti di Furbara e di Centocelle. A seguire il trasferimento in Africa Settentrionale da dove rimpatriò dopo un anno di guerra a causa di malattia. Promosso capitano, dopo l’armistizio di Cassibile del 3 settembre 1943, che prevedeva la resa incondizionata italiana alle Nazioni Unite con il disimpegno italiano dall’alleanza dell’Asse, Aldo Di Loreto decise di schierarsi contro gli occupanti tedeschi e fu l’organizzatore e il leader di di formazione partigiana che operò nelle montagne dell’entroterra aquilano. Catturato dagli occupanti durante una delle tante azioni, fu condannato a morte e fucilato il 12 novembre 1943 a Villetta Barrea.
Questa la motivazione della medaglia d’oro al valore militare: “Ufficiale medico di alto valore professionale e di brillanti doti militari, organizzava dopo l’armistizio una banda armata che, nelle montagne abruzzesi, esplicò continua azione di sabotaggio interrompendo collegamenti telefonici tra batterie antiaeree tedesche, effettuando sbarramenti stradali, distruggendo teleferiche adibite al trasporto di munizioni in montagna, aiutando i prigionieri alleati a passare le linee. Catturato da una pattuglia tedesca veniva, dopo sommario processo, condannato a morte. Calmo e sereno rifiutava con fiero stoicismo di essere bendato e dopo di avere indicato al plotone di esecuzione di mirare al cuore, cadeva senza fremito al grido di: “Viva l’Italia”. Fulgido esempio di puro eroismo che continua e rinnova la tradizione dei martiri del nostro Risorgimento”.