L’Aquila. L’associazione dei consumatori Adoc Abruzzo torna sul tema dell’acqua come bene comune. La presidente Monica Di Cola ribadisce la necessità di coinvolgere nella risoluzione di uno dei problemi più annosi della regione tutte le associazioni di categoria e dei consumatori che negli ultimi tempi hanno lavorato costantemente, per il raggiungimento di una soluzione equa e rispettosa nei confronti dei cittadini.
“Cosa che non è stata fatta – commenta – nell’ultimo incontro che si è tenuto ieri all’Aquila, al quale sono intervenuti i sei gestori del servizio idrico integrato abruzzese e rappresentanti politici. Le associazioni dei consumatori non sono state invitate al dibattito, nonostante siano state protagoniste di mozioni, reclami, istanze e audizioni negli ultimi 30 mesi. Una dimenticanza? Personalmente non credo. Non si può ignorare chi si è battuto e si batte ogni giorno per un tema così importante”.
L’Adoc, insieme alle altre associazioni di consumatori, ribadisce la necessità di intervenire tempestivamente su carenza idrica, dispersione, costi incongruenti, mancanza di procedure univoche di consultazione e conciliazione, mancanza di agevolazioni previste per le fasce deboli e di una carta dei servizi univoca, inefficienza dei processi di depurazione, divario dei servizi o disservizi tra aree interne e aree metropolitane.
Dopo aver partecipato, quasi un anno fa, all’audizione concessa dalla Commissione emergenza idrica della Regione Abruzzo alle associazioni di categoria, l’associazione aveva richiesto nuovamente un incontro con l’autorità di gestione Ente regionale servizio idrico (Ersi), per istituire un tavolo di confronto con le sei aziende distributrici al fine di costituire una carta unica dei servizi e per avere informazioni concrete rispetto agli attesi lavori sulle reti idriche e sugli impianti di depurazione. “Chiediamo da tempo un colloquio con le aziende distributrici e a posteriori apprendiamo di un evento, strutturato sulle nostre richieste, al quale non siamo stati invitati – commenta Monica Di Cola -. È una mancanza che ci indigna, che non rispetta il lavoro svolto in questi mesi e che non tiene in considerazione la parte lesa, ovvero i cittadini che subiscono incrementi delle tariffe e anche dei disservizi”.
“Abbiamo ribadito più volte – conclude – l’importanza di avere una gestione centralizzata e pubblica del servizio, anziché una gestione frammentaria e privatistica, e ora apprendiamo con sconcerto e delusione che in un convegno regionale nel quale si è discusso di valore acqua per l’Abruzzo e di prospettive verso un gestore unico del servizio idrico integrato, non siamo stati invitati.
E nessuno ha tenuto conto delle battaglie e soprattutto delle proposte illustrate alle autorità competenti, elaborate con lo studio costante delle situazioni che insistono sui singoli territori e con l’ascolto dei cittadini, che è imprescindibile per la risoluzione adeguata del problema. Mi corre l’obbligo ricordare che sono proprio le associazioni dei consumatori le realtà più impegnate nel raccogliere le istanze, i reclami ma anche le idee che vengono dalla cittadinanza. E le istituzioni cosa hanno fatto? Le hanno escluse da un dibattito regionale che riguarda i consumatori. Ignorando il prezioso lavoro svolto in questi mesi e, torno a ripetere, mancando di rispetto alle persone e ai singoli territori”.