L’Aquila. I territori abruzzesi rischierebbero di perdere oltre mezzo miliardo di euro di finanziamenti del piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr), qualora le istituzioni europee approvassero la proposta di revisione del piano inoltrata dal governo italiano. È quanto emerge da un’inchiesta di Abruzzo Openpolis.
A inizio agosto, infatti, l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni ha inviato a Bruxelles una proposta di modifica che prevede la revisione di 144 tra investimenti e riforme. La richiesta è adesso in fase di valutazione da parte degli organi comunitari. Tra gli elementi più evidenti di questa revisione vi è senza dubbio la volontà di eliminare del tutto ben 9 misure, che interessano progetti per importi complessivi pari a 555,4 milioni di euro.
Buona parte di questi investimenti era infatti affidata alla diretta gestione degli enti locali e avrebbe avuto quindi un impatto diretto sui territori. Per questo sarà importante mantenere alta l’attenzione su questi aspetti nei
prossimi mesi, per evitare che i progetti che avrebbero dovuto essere realizzati restino solo sulla carta.
“Innanzitutto – rivela l’analisi di Openpolis – è importante sottolineare che in questa sede parliamo di progetti
finanziati con fondi del Pnrr legati a misure che il governo intende definanziare tout court. Quelle, insomma,
che potrebbero subire un taglio orizzontale che può avere un impatto negativo sui territori. Tuttavia, ci sono
anche altri interventi che potrebbero avere la stessa sorte. Tra questi il più rilevante riguarda la linea ferroviaria
Roma-Pescara: una questione che ha già animato non poche polemiche nel dibattito pubblico locale”. Nella
regione i progetti a rischio a causa della venuta meno dei fondi Pnrr sono in totale 1.861. Da notare che molti di
questi interventi non prevedevano un finanziamento a totale carico del Pnrr. Le risorse provenienti dal piano
infatti ammontano a circa 555,4 milioni ma il valore totale dei progetti è di 629,1 milioni.
Sono quattro in particolare le misure definanziate che vedono progetti in regione. I “tagli” potenzialmente più consistenti dal punto di vista economico riguardano gli investimenti per la resilienza, la valorizzazione del territorio e l’efficienza energetica dei comuni (1.723 progetti per un valore totale di circa 392 milioni).
Seguono gli interventi per la rigenerazione urbana (69 progetti per 165 milioni), quelli per le aree interne (55 progetti per 39,4 milioni) e quelli per la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie (13 progetti per 8,5 milioni). A livello provinciale è Chieti il territorio in cui rischiano di saltare i progetti con l’importo totale più consistente (218,1 milioni). Seguono le province di Teramo (192,2), L’Aquila (158,7) e Pescara (114,4). A livello comunale sono sempre le città capoluogo ad essere più penalizzate.
Al primo posto troviamo Teramo con 10 progetti a rischio per un valore complessivo di circa 33 milioni di cui 24,8 provenienti dal Pnrr. Seguono Pescara (27 progetti per 28 milioni quasi interamente Pnrr) e Chieti (12 progetti, 20,6 milioni anche in questo caso quasi totalmente provenienti dal piano).
Discorso a parte lo merita il capoluogo di regione. Il comune dell’Aquila vedrebbe infatti un taglio di 5 progetti, per importi totali pari a 20,1 milioni di euro, ma di cui solo 340mila di provenienza Pnrr. A Teramo infatti rischiano di saltare 2 progetti in questo ambito. Uno finalizzato al recupero del teatro romano e l’altro per il teatro comunale. Entrambi gli interventi hanno un importo complessivo che si aggira intorno agli 11,7 milioni di euro. Altri 2 progetti particolarmente significativi in termini di risorse assegnate nell’ambito della rigenerazione urbana sono localizzati all’Aquila.
Un progetto da 10 milioni riguarda la riqualificazione delle aree pubbliche della ex Sercom nella frazione di Pagliare di Sassa. Un altro, da 9,8 milioni, invece riguarda il progetto per il recupero dell’area denominata Acquasanta e del complesso sportivo Gran Sasso d’Italia.