Pescara. “I fondi sono quelli della legge 112, ma da maggio è iniziato un tavolo che sta pensando alla riorganizzazione e alla ridefinizione della norma, perché non sono stati spesi tutti. Vogliamo ampliare le maglie, vogliamo che tutti possano partecipare ai percorsi di autonomia, la coabitazione, vogliamo fare in modo che diventi un tema più conosciuto perché purtroppo spesso la norma legata al ‘Dopo di noi’ non è stata compresa appieno dalle famiglie a dai territori”.
Lo afferma il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, a margine dell’evento inaugurale del reparto di Terapia intensiva pediatrica all’ospedale di Pescara, rispondendo a una domanda sul ‘Dopo di noi’. “Vogliamo anche fare in modo che ci sia un reale sollievo per le famiglie all’interno di questa norma – aggiunge – perché adesso parliamo di ‘durante’ e ‘dopo di noi’ e questo va concretizzato, va messo a punto un sistema per cui per le famiglie ci sia un meccanismo di sollievo per garantire un accompagnamento che sia reale nel ‘durante’ e nel ‘dopo di noi’. Sicuramente le sfide sono tantissime. Penso che insieme alla dimensione abitativa ci sia anche quella lavorativa, quindi una riorganizzazione della norma dell’inclusione lavorativa”. “Poi – conclude – c’è da dire che si lega al tutto, sia al discorso sanitario sia al discorso del progetto di vita, il progetto attuativo della legge delega che entro marzo, aprile dobbiamo aver attuato e delegato al Pnrr che parla proprio della valutazione multifunzionale del progetto di vita che mette insieme la parte sanitaria, sociosanitaria e sociale della dimensione della vita quotidiana”.
“Il Governo non sta facendo dei tagli. Purtroppo ci sono stati una decina di anni, a partire dal 2012, in cui sono state prese delle decisioni anche piuttosto drastiche. Oggi abbiamo a disposizione anche 20 miliardi in più del Pnrr che devono essere sfruttati nel modo giusto e vanno utilizzati soprattutto per la medicina territoriale, un settore sul quale investire moltissimo”.
Lo afferma il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, a margine dell’evento inaugurale del reparto di Terapia intensiva pediatrica all’ospedale di Pescara. A proposito della medicina territoriale, Locatelli sottolinea: “Ci siamo resi conto anche durante il Covid che quello è il raccordo principale, ad esempio per le malattie croniche o per chi ha delle patologie anche con disabilità ed è anche un punto di riferimento importante rispetto alla tecnologia che dobbiamo mettere a disposizione dei cittadini in maniera sempre più definita e capillare. Questo – aggiunge – sarà anche un modo per camminare verso il futuro e per organizzare il sistema sanitario, sociosanitario e sociale in modo integrato, perché non dimentichiamo che la persona è una e ha bisogno sicuramente delle medicine, della cura, dell’assistenza, ma ha bisogno anche di tutta una parte di dimensione sociale, relazionale e affettiva che deve essere garantita sempre”.