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“Da baracca a edificio residenziale”, Comitati cittadini per l’ambiente: la vicenda diventa surreale

Alessandra Ciciotti di Alessandra Ciciotti
28 Settembre 2023
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Sulmona. “La vicenda della costruzione in via Tratturo diventa surreale. I cittadini non hanno il diritto di sapere come mai una baracca può diventare un edificio residenziale privato. Il Comune di Sulmona ha infatti negato l’accesso agli atti che era stato richiesto dai Comitati cittadini per l’ambiente.

 

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La motivazione è a dir poco originale. Infatti, scrivono dal Comune, nero su bianco: “Non sono ammesse richieste relative ad intere categorie di documenti che comportino lo svolgimento di attività di indagini e di ricerca da parte degli uffici comunali”. E a supporto si cita l’art. 5 del regolamento comunale sull’accesso agli atti. 

 

Strano: se un cittadino chiede di conoscere se esiste un determinato documento, qualcuno deve pur ricercarlo. E chi, se non gli uffici comunali, sono abilitati alla ricerca? Dopo tutto, gli impiegati sono pagati proprio per questo.

Tanto più che la nostra richiesta era circoscritta: non si trattava di rovistare dentro chissà quanti faldoni, ma semplicemente di sapere attraverso quale atti il Comune ha consentito di trasformare una semplice baracca (peraltro abusiva, ma sembra successivamente condonata) in una villa privata, quale è quella in costruzione in via Tratturo, vicino all’antica chiesa di Santa Maria di Roncisvalle.

 

Una villa privata che viene edificata con i soldi pubblici, in quanto accede ai benefici del 110 per cento, e in un’area che è classificata come “parco urbano e territoriale”, dove il vigente piano regolatore prevede che gli interventi devono essere “di esclusivo carattere pubblico” e finalizzati alla “assoluta salvaguardia e valorizzazione ambientale, ecologica e naturalistica del patrimonio edilizio esistente”.

 

E’ doveroso aggiungere che la richiesta di accesso agli atti, oltre che al dirigente del settore urbanistico del Comune, era indirizzata per conoscenza anche al sindaco, al vice sindaco,  all’assessora all’ambiente e alla segretaria comunale. La risposta di diniego, firmata dal dirigente e dalla responsabile del procedimento, è stata portata anch’essa a conoscenza del sindaco e degli altri rappresentanti dell’amministrazione comunale (ma non della segretaria). 

 

Lungi da noi pensare che anche il sindaco e i componenti della giunta municipale hanno al riguardo la stessa opinione del dirigente; ma, se non è così, lo dimostrino nei fatti e ci mettano a disposizione la documentazione richiesta. In fondo in questa storia il Comune non ha niente da nascondere. O no?

Comitati cittadini per l’ambiente

Tags: sulmona
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