Sulmona. Il 4 novembre 2013, nel Giorno dell’Unità nazionale e Giornata delle Forze Armate, i reduci della Brigata Maiella e la Fondazione furono ricevuti al Quirinale in udienza, prima privata e poi generale, dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.
Il Presidente, che tanto si spese per affermare il valore nazionale della Resistenza, volle, con quel gesto di straordinaria accoglienza, non solo riconoscere il sacrificio di quanti contribuirono alla riconquista della libertà nella stagione di rigenerazione che fu il biennio 1943-1945, ma volle anche associare lo sforzo dei combattenti, in particolare dei resistenti “Maiellini”, a quello delle Forze Armate, che con il neonato CIL si impegnarono fianco a fianco con la Maiella e col II Corpo polacco, risalendo la dorsale adriatica tra i due fronti della linea Gustav e Gotica.
“Siamo lieti di avere associati a questa cerimonia testimoni di durissimi momenti della seconda guerra mondiale come i rappresentanti della Fondazione Brigata Maiella, reduci e famigliari dei combattenti di quella coraggiosa formazione partigiana … insisto sulla necessità di non cessare mai di coltivare e trasmettere la memoria di quanto forze armate e popolo abbiano fatto per unire l’Italia, difenderne l’onore e rinsaldarne l’identità e la coesione”, ebbe allora a dire il Presidente Napolitano.
La fedeltà alle istituzioni, nella più ferma intransigenza antimonarchica e il ripristino dell’Unità nazionale, furono, del resto, alcuni dei tratti salienti dei motivi ispiratori della guerra combattuta dalla “Maiella”. “Per noi della Fondazione Brigata Maiella, appassionati custodi dell’eredità dei nostri partigiani e per tutti i cittadini che credono nell’energia della storia e nelle speranze suscitate da quelle eroiche vicende, l’occasione di incontro con Napolitano è stato un momento prezioso per sentirci ancora uniti intorno ai valori nazionali a cui si ispirarono i giovani combattenti di allora, da cui trarre nuova linfa per continuare ad edificare una società più giusta e libera che anche i “Maiellini” sognavano. La scomparsa di Giorgio Napolitano è occasione per riproporre soprattutto ai giovani la sua condivisione dei principi morali per cui i “Maiellini” si erano battuti”, afferma il Presidente, Prof. Nicola Mattoscio,