Casalbordino. “L’ennesima strage sul lavoro si è compiuta. La seconda, peraltro, nella stessa azienda nell’arco degli ultimi tre anni. È ora di passare dalle parole ai fatti, non è più giustificabile questo continuo quotidiano macabro rituale dei lavoratori che muoiono andando al lavoro”.
Sono le parole del segretario generale Uil Abruzzo Michele Lombardo sull’incidente avvenuto oggi alla Esplodenti Sabino Spa di Casalbordino, in provincia di Chieti, dove sono morte tre persone. “È ora che le istituzioni di tutti i livelli prendano atto che non può continuare così ed è giunto il momento di istituire per legge il reato di omicidio sul lavoro.
Questo sarà per la nostra organizzazione sindacale un impegno costante e quotidiano a tutti i livelli per far cessare una volta per tutte questa vergogna in un Paese che si continua a considerare civile e industrializzato”.
“Inaccettabile quello a cui stiamo assistendo. Bisogna fermare questa strage. Questa notizia è ancora più dolorosa e amara se si pensa che nel 2020, nello stesso stabilimento, persero la vita tre operai e che l’ultimo infortunio mortale sul lavoro in Abruzzo risale allo scorso febbraio.
La sicurezza sul lavoro è un’emergenza nazionale che necessita di interventi tempestivi e radicali”. E’ quanto si legge nella nota congiunta del segretario regionale Ugl Abruzzo, Gianna De Amicis, e del segretario Utg Chieti, Armando Foschi, in merito all’incidente avvenuto alla Esplodenti Sabino di Casalbordino.
“Bisogna rafforzare i controlli, puntando su riforme urgenti come il coordinamento delle banche dati. Ancora più impellente è, però, la promozione di una vera e propria cultura della sicurezza sul lavoro, sia per le aziende che per i lavoratori stessi.
“L’addestramento e la formazione sulla sicurezza”, conclude la nota, “devono essere ampliate a partire dalle scuole secondarie al fine di rafforzare la prevenzione”.