Navelli. Con le operazioni di cantierizzazione è iniziato l’intervento di restauro degli apparati decorativi della Chiesa di Santa Maria in Cerulis di Navelli in provincia dell’Aquila.
Si tratta di un cantiere che completa il restauro conservativo dell’edificio sacro, terminato nel 2019 dal Comune di Navelli sotto la sorveglianza della Soprintendenza, interessando oggi le decorazioni interne articolate in opere lapidee e in stucco policromo, oltre a dipinti murali e su tela che datano dal XIV al XVII secolo. I lavori, in particolare, riguarderanno i pregevoli affreschi del catino absidale, gli altari del presbiterio e un ulteriore altare lapideo della controfacciata, tutte opere danneggiate dal sisma del 2009, recuperate e solo in parte consolidate col precedente intervento, ma che necessitano del definitivo restauro.
“Da qui la volontà – ha dichiarato la Soprintendente ABAP Cristina Collettini – della Soprintendenza di completare, grazie a finanziamenti ministeriali, la restituzione alla funzione pubblica di un bene di particolare valore per la Comunità attraverso il restauro degli apparati decorativi. Un intervento complesso che coinvolge tutte le professionalità dell’Istituto: architetti, restauratori e storici dell’arte. Il progetto è in linea con i principi del restauro modernamente inteso, di massimo rispetto e di minimo intervento sulle opere d’arte che, nel loro essere degli unicum, suggeriscono le scelte operative”.
La Chiesa di Santa Maria in Cerulis, il cui impianto risale all’XI secolo su preesistenze romane (qui in adiacenza viene ipotizzato il tracciato della Via Claudia Nova), è situata poco lontano dal borgo di Navelli (AQ), all’imboccatura dell’omonimo altopiano e in adiacenza al cimitero comunale. La sua posizione strategica lungo il tragitto del Tratturo Magno, nel passato, ha sicuramente influenzato l’importanza dell’edificio ecclesiale che, nel corso dei secoli, fu oggetto di importanti rimaneggiamenti che hanno coinvolto ed arricchito in particolar modo l’assetto interno – portando, ad esempio, tra il ‘700 e l’‘800, alla riorganizzazione dell’area presbiteriale, fino ad arrivare alla configurazione odierna degli spazi.
Il cantiere, che è stato consegnato venerdì primo settembre all’impresa locale Sinopia Restauro, vede impegnata in prima a linea la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le provincie di L’Aquila e Teramo con la restauratrice Maria Fernanda Falcon progettista dell’intervento; direttore dei lavori è lo storico dell’arte Antonio David Fiore, mentre il RUP (responsabile unico del procedimento) è l’architetto Valerio Piovanello.