Chieti. Si terrà venerdì 25 la Conferenza di Servizi indetta dalla Regione Abruzzo per esaminare la richiesta di autorizzazione di Formula Ambiente SpA per la “realizzazione ed esercizio di un impianto di messa in riserva di rifiuti urbani e speciali non pericolosi”.
Il WWF Chieti-Pescara, che ha chiesto di partecipare alla Conferenza e che presenterà proprie articolate osservazioni, è contrario al progetto, come lo è del resto il Comune di Chieti che ha già in più occasioni espresso il proprio dissenso, anche con la deliberazione di Giunta 472 del 22 agosto nella quale ha chiesto esplicitamente alla Regione “di valutare la interruzione di ogni attività istruttoria e autorizzativa”.
In primo luogo – sostiene l’Associazione – non c’è compatibilità urbanistica tra quanto progettato e la previsioni del PRG del Comune di Chieti che nell’area interessata (quella già occupata in affitto da Formula Ambiente) prevede sì servizi ma non relativi alla gestione dei rifiuti. La situazione attuale va intesa come provvisoria, in forza di una delibera di Giunta del 2013 che consentiva l’utilizzo di una porzione dell’area come Centro di Raccolta Comunale.
“La citata delibera – osserva il WWF nelle sue osservazioni -, emessa da un organo esecutivo qual è la Giunta comunale e non dal Consiglio comunale, organo di indirizzo e di controllo politico amministrativo, può avere una giustificazione e una valenza emergenziale anche a medio-lungo termine, ma certamente non di pianificazione territoriale, ancor più se in contrasto con le previsioni del PRG vigente. Analogamente il Piano dei Servizi essendo uno strumento urbanistico di 2° livello, non può mai modificare e/o spiegare le previsioni del PRG”. In più Formula Ambiente non è proprietaria dell’area e non ha per questo titolo per proporre modifiche. Il sito interessato ricade inoltre in pieno nell’area individuata come “di risanamento” dal Piano Regionale per la tutela della qualità dell’aria in vigore, in base al quale sono da evitare tutti gli interventi che in forma diretta o indiretta (quindi anche semplicemente con l’aumento del traffico automobilistico) possono determinare un peggioramento di una situazione già di per sé preoccupante.
«In Val Pescara, e segnatamente nel territorio comunale di Chieti, operano – sottolinea la presidente del WWF Chieti-Pescara Nicoletta Di Francesco – già numerose ditte che si occupano a vario titolo della gestione dei rifiuti. Appare difficile sostenere che ne servano altre, ancor meno quando non sono stati ancora definiti i criteri localizzativi che saranno previsti dal nuovo Piano Regionale di Gestione Rifiuti».
La ditta parla anche di una presunta autorizzazione del Comune di Chieti contenuta in un documento del VI Settore, Ufficio Patrimonio e Demanio del 2020 con il quale sarebbe stata espressamente assentita, tra gli altri interventi, anche l’attività di messa in riserva di rifiuti urbani non pericolosi. «La modifica della destinazione d’uso – spiega però l’avvocato del WWF Francesco Paolo Febbo – non rientra tra gli adempimenti di natura puramente gestionale di competenza dei responsabili degli uffici municipali, per cui, se un dirigente avesse firmato una simile nota sarebbe andato ben oltre le proprie competenze e comunque un assenso di questo tipo non avrebbe valore legale. Valuteremo se sarà il caso di chiedere anche noi l’intervento della magistratura come altri hanno già fatto».
Nelle osservazioni sono contenuti altri elementi che il WWF ritiene ostativi al progetto, per cui l’associazione chiede, con una posizione del tutto analoga a quella del Comune di Chieti, che l’autorizzazione venga negata.