Chieti. La Giunta comunale di Chieti ha deliberato il no alla realizzazione e gestione di un impianto di messa in riserva di rifiuti urbani e speciali non pericolosi, per cui Formula Ambiente, la società che gestisce il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti, ha avanzato richiesta di autorizzazione regionale.
L’area è quella dell’ex rimessa filoviaria in località Santa Filomena, di proprietà comunale e oggi affittata all’azienda, in spazi attualmente destinati a parcheggi e area di manovra.
“Si è giunti all’intenzione del Comune di non autorizzare alcun tipo di impianto in una zona già oberata, senza un puntuale studio di carico urbanistico e ambientale – chiarisce il sindaco Diego Ferrara – Abbiamo adottato in Giunta una delibera che mette nero su bianco il nostro diniego alla richiesta e all’impianto e ne motiva le ragioni. Dall’istruttoria si evince la necessità di un cambio di destinazione d’uso degli immobili.
Il contratto di locazione vieta espressamente all’articolo 5 di destinare l’immobile a uso diverso da quello stabilito, senza preventiva autorizzazione scritta del locatore, così come non dà titolo al gestore di cambiarla, perché si tratta di competenze riservate al Consiglio comunale.
Presto la governance del settore andrà all’Autorità di Gestione Integrata dei Rifiuti Urbani della Regione Abruzzo, di cui i Comuni sono parte e all’Agir sarà trasferito per legge l’esercizio delle competenze in materia di programmazione, organizzazione e controllo sull’attività di gestione del servizio, la richiesta è anche intempestiva.
Per tali e tante ragioni ci aspettiamo che anche la Regione confermi tali ostatività, rispetti la volontà del Comune e del territorio e abbia quale priorità la tutela di una zona di città già storicamente segnata.
Ultima, ma non marginale questione – conclude – c’è il fatto che dalla proposta progettuale non si evince l’analisi dell’eventuale incremento del carico urbanistico, igienico e ambientale. È dovere degli organi di governo di una città agire con forte attenzione a tutela del territorio e della popolazione, evitando fughe in avanti di soggetti pubblici e privati di soggetti che gestiscono materie delicate come l’ambiente”.