Palena. Torna a Palena la rassegna Jazz sotto la Torre, organizzata dal Comune di Palena e dal Teatro dell’Aventino. Ormai arrivata alla ventinovesima edizione, è diventata un vero e proprio appuntamento fisso dove si ritrovano nuovi e vecchi jazzisti del panorama abruzzese con un occhio di riguardo a quelle che sono le realtà italiane più interessanti dell’“altra musica”.
La manifestazione, nata dall’iniziativa di un gruppo di giovani musicisti appassionati di jazz e dintorni, si è sempre contraddistinta per il felice connubio tra musica ed effetti luminosi tesi a valorizzare alcuni dei punti più affascinanti del paese.
Il 22 agosto alle ore 21.30 aprirà la rassegna al Teatro Aventino di Palena il duo d’eccezione formato da Gianluca Caporale al sax e Massimiliano Caporale al pianoforte. Il concerto “Monk meets Coltrane” sarà dedicato alle geniali composizioni dei musicisti Thelonious Monk e John Coltrane che, pur essendo differenti nel linguaggio, risultano essere entrambe estremamente originali e molto influenti nella storia del jazz.
Seguirà il 23 agosto sempre alle ore 21.30 “Playing Evans” con Angelo Trabucco al pianoforte e Simona Capozucco alla voce e flauto. La serata sarà un vero e proprio omaggio a Bill Evans che viene considerato uno dei maggiori esponenti di musica jazz dopo la seconda guerra mondiale. Indimenticabile la sua partecipazione alla registrazione dello storico album “Kind of Blue” di Miles Davis ed il suo Trio con Scott La Faro e Paul Motian, tra i più noti nella storia del jazz.
“MONK MEETS COLTRANE”
…. Correva l’anno 1957 quando questi Thelonious Monk e John Coltrane incrociarono le loro strade e la loro collaborazione risultò ricchissima e piena di intuizioni straordinarie e di combinazioni sonore nuove. In particolare modo nell’ultima fase della vita di Coltrane l’aspetto spirituale e religioso divenne parte predominante del suo essere e lo manifestò affermando: “Mi piacerebbe mostrare alla gente il divino usando un linguaggio musicale che trascenda le parole. Voglio parlare all’anima delle persone”.
In riferimento a ciò sarà proposta una versione di brani della tradizione liturgica antica reinterpretati in chiave jazzistica. Sul palco ci saranno Gianluca Caporale al sax e Massimiliano Caporale al pianoforte.
Thelonious Sphere Monk è stato un pianista e compositore statunitense, conosciuto per il suo singolare stile d’improvvisazione e per il consistente contributo al repertorio del jazz. Monk fu un uomo dalla forte stranezza comportamentale, di un mutismo eccessivo e un forte egocentrismo che inevitabilmente ne influenzarono la musica spesso screditata da critiche superficiali. Il suo stile è però stato, in tempi recenti, completamente decifrato: sotto quella coltre di “stranezza” si è conclamato un nuovo modo di fare jazz a cui si ispirarono le generazioni successive.
John William Coltrane è stato un sassofonista e compositore statunitense, tra i più grandi della storia del jazz, tra i capisaldi del genere. Il pensiero musicale di Coltrane ha influenzato numerosi musicisti a venire. Ha ricevuto numerosi premi e onorificenze postume tra cui la canonizzazione da parte della African Orthodox Church con il nome di Saint John William Coltrane. La chiesa di San Francisco a lui dedicata, la Saint John William Coltrane African Orthodox Church, utilizza musiche e preghiere di Coltrane nella propria liturgia.
“PLAYING EVANS”
…. Bill Evans dopo aver partecipato alla registrazione dello storico album “Kind of Blue”, uscì dal gruppo di Miles Davis e iniziò la propria carriera con i musicisti Scott LaFaro e Paul Motian, a capo di un nuovo trio, tra i più noti nella storia del jazz. Nel 1961, dieci giorni dopo aver registrato “Sunday at the Village Vanguard” e “Waltz for Debby”, LaFaro morì in un incidente stradale. La morte del contrabbassista pesò molto a livello psicologico ed Evans entrò gradualmente nel giro della droga per tentare di alleviarne le sofferenze. Isolatosi per circa sei mesi, rientrò sulla scena con Chuck Israels, in sostituzione di LaFaro. Nel 1963, registrò l’album “Conversations with Myself”, in cui utilizzò per la prima volta l’overdubbing, ovvero la sovrapposizione di più tracce registrate in momenti diversi.
Nel 1966, incontrò il bassista Eddie Gomez, con il quale avrebbe lavorato per undici anni. Molti degli album registrati ebbero grande successo: tra essi “Bill Evans at the Montreux Jazz Festival”, “Alone” e “The Bill Evans Album”. Evans, di carattere molto fragile, negli anni a venire aumentò il consumo di droga nell’illusione di riuscire a superare i momenti difficili e questo ebbe conseguenze sulla sua stabilità finanziaria, sui rapporti e sulla creatività musicale, fino a portarlo alla morte nel 1980.
Sul palco del Teatro Aventino Angelo Trabucco e Simona Capozucco porteranno il loro omaggio musicale a Bill Evans.
Simona Capozucco, cantante dall’animo soul secondo Cameron Brown, bassista di Sheila Jordan, già docente di canto leggero e jazz presso varie strutture scolastiche e civiche regionali, ha collaborato con alcuni fra i più affermati musicisti di contaminazione jazz e pop del panorama musicale internazionale come Fabrizio Bosso, Diana Torto, Maurizio Rolli, Paolo Fresu, Tino Tracanna, Achille Succi, Ettore Fioravanti, Angelo Canelli, Massimo Manzi, Claudio Filippini, Max Ionata, Massimo Moriconi fra gli altro. Ha avuto collaborazioni discografiche con Maurizio Rolli in “MOODSWINGS A Tribute to Jaco Pastorius” con la Maurizio Rolli & AMP Big Band, in “Angelo Canelli plays the Music of Sting”, “MEDITERRA Viento Vivo”, “NET of ILLUSIONS – Brave New World”. Ha inoltre all’attivo diverse partecipazioni in produzioni estere come lead o backing vocals.
Arcangelo Trabucco in ambito jazzistico ha collaborato con Fabrizio Bosso, Stefano Cantini, Diana Torto, Kelly Joice, Serena Brancale, Bob Mintzer, Stéphane Guillaume, Hiram Bullock, Bob Franceschini, Mike Stern, Peter Erskine e Ben Wendel. Ha suonato in diverse trasmissioni televisive Rai e Mediaset ed è stato pianista in tour con Antonella Ruggiero, Drupi e Giò Di Tonno. Attualmente è impegnato in un’intensa attività didattica e concertistica.