Sulmona. “Sulla legge che salva i tribunali minori bisogna fare presto. Abbiamo poco tempo, anche perché il Governo e i parlamentari di maggioranza, dopo aver promesso una proroga triennale, sono riusciti ad inserire nel milleproroghe appena un anno di rinvio della chiusura. Il 2024 è dietro l’angolo – così in una nota il Senatore del PD Michele Fina – il Partito Democratico è da sempre favorevole alla riapertura dei tribunali cosiddetti minori, ad oggi formalmente soppressi, a causa di una riforma voluta dal Governo Berlusconi nel 2012. Siamo da sempre favorevoli a mantenere questi tribunali e lo siamo con i fatti: d’altronde senza l’intervento dell’allora sottosegretario Giovanni Legnini che volle la prima proroga nel 2013, sarebbero chiusi da anni i tribunali di Avezzano, Sulmona, Vasto e Lanciano. Nei miei anni di lavoro al Ministero della Giustizia io stesso ho lavorato, tra tante resistenze, al salvataggio dei nostri presidi”.
“Bisogna fare presto, dunque, anche perché nonostante gli annunci dei parlamentari di Fratelli d’Italia sulla presunta soluzione dei problemi di organico, ad oggi siamo ancora di fronte ad una situazione insostenibile. Nessuno spostamento di personale è stato infatti disposto e gli uffici giudiziari sono al collasso: anche per questa ragione nei giorni scorsi ho interrogato il Ministro della Giustizia, al fine di sapere quali siano i tempi e gli intendimenti reali su questa annosa vicenda. Basterebbe un’autentica volontà politica per risolvere la questione evitando tanti annunci senza esito. In conclusione voglio ribadire totale disponibilità a sostenere qualsivoglia norma che possa restituire piena operatività ai tribunali abruzzesi”, ha aggiunto Fina.
“La mia proposta di legge per la definitiva riapertura”, ha concluso il senatore, “è depositata in Senato da mesi ed è a disposizione della maggioranza. Sono ovviamente pronto a rinunciare alla prima firma se questo può aiutare a vedere approvata la legge. Una legge che consentirebbe, per altro, di lasciare tutti gli oneri a carico dello stato a differenza della legge di iniziativa regionale che mette in carico alle regioni le spese delle strutture giudiziarie. Tuttavia, ribadisco, qualunque norma intenda restituire i tribunali al territorio troverà il mio sostegno”.