Bellante. Amministratori, rappresentanti delle istituzioni per l’inaugurazione della prima via dedicata al futuribile Papa nero Celestino VI. Con un invito: “Non abbiate paura del viaggio”. La targa scoperta sabato pomeriggio nell’ambito di RipattoniArte a Bellante.
Il prefetto, il sindaco, rappresentanti delle istituzioni, per la prestigiosa rassegna RipattoniArte a Bellante in provincia di Teramo. Scoperta sabato pomeriggio in occasione di una cerimonia, la targa realizzata da Pep Marchegiani a identificare la prima via dedicata al futuribile Papa nero Celestino VI.
“Non abbiate paura del viaggio” recita la scritta sotto il nome di Celestino VI. E l’incontro di Bellante ha segnato infatti la quinta tappa del “Viaggio di Pietro” dopo gli appuntamenti di San Gregorio Armeno, Napoli, Roma e Bologna. Un viaggio che proseguirà con le prossime performance in programma a Mel in Veneto e al Farm Cultural Park di Favara, in provincia di Agrigento.
Per l’occasione di Bellante, dunque, la via dedicata Celestino VI è stata inaugurata alla presenza delle autorità e, a scoprire la targa, S.E. Fabrizio Stelo, prefetto di Teramo e Giovanni Melchiorre, sindaco di Bellante.
“Quest’anno abbiamo evocato il movimento come linea guida di RipattoniArte, che vede come principale ospite Pep Marchegiani, con il quale abbiamo concordato una performance. Movimento è intraprendere la via e il messaggio di Pep è estremamente chiaro” nelle parole di Gianni Melozzi direttore artistico di RipattoniArte.
La nuova performance di Pep Marchegiani ha portato dunque in Abruzzo una tappa del “Viaggio di Pietro”, la sua opera universale che ha catturato l’attenzione del mondo dell’arte internazionale nel suo itinerario che lo ha visto toccare già San Gregorio Armeno, Napoli, Roma e Bologna.
Pep Marchegiani con questa installazione permanente vuole invitare il pubblico ad una riflessione sullo stato e sul ruolo dell’arte contemporanea. “Il concetto stesso di arte diventa realtà – spiega Pep Marchegiani – con una strada che viene dedicata alla creatività. La toponomastica non è più solo indicativa di un luogo ma caratterizza un percorso di arricchimento culturale. Per questo ho scelto l’effigie di Celestino VI. Creare arte per tutti deve divenire una missione permanente per le istituzioni e un patrimonio donato a tutti i cittadini, questa è arte totale. L’appuntamento di Bellante ha coinvolto quindi l’intera comunità, dai residenti, ai visitatori fino alle istituzioni, in una fusione dei singoli elementi che sono stati allo stesso tempo parte della performance e acceleratori della stessa”.